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Il business che lucra sul dolore

La solitudine e lā€™umiliazione, la disgrazia e i sensi di colpa sono tra i piĆ¹ frequenti sentimenti di chi si ritrova ad avere un figlio con problemi mentali. La disabilitĆ  sul piano neurologico ĆØ una tragedia immane, anche quando il genitore fosse disponibile ad accogliere questa cosƬ grande esperienza di diversitĆ .

Eā€™ una quotidianitĆ  pesante: un figlio con problemi psichici oppure un ragazzo affetto da autismo sono persone che richiedono un impegno costante e assoluto. I familiari si consumano, letteralmente, lasciati il piĆ¹ delle volte a gestire da soli persone delle quali purtroppo il sistema sociale non comprende le difficoltĆ  e a cui di conseguenza non dĆ  risposte opportune.

Ecco dunque il lamento continuo e poco ascoltato che si ripete da parte di chi soffre rivolgendosi a una politica distratta, che per questi figli sembra quasi sempre assente e indifferente.

Per non parlare poi dei grandi esperti nello speculare sulle malattie, che investendo sulle tragedie degli altri si approfittano di chi sta soffrendo cosi terribilmente. Eā€™ visibile il grande mercato sempre fiorente di aziende che fanno a gara su chi offre le migliori qualitĆ  di vita a prezzi spaventosi. Un bacino enorme di persone, un business infinito fatto senza alcuna remora sulla pelle dei piĆ¹ deboli. E lo Stato in questo non aiuta; il costo economico dellā€™assistenza alla fine ĆØ tutto sulle spalle delle famiglie, che devono sobbarcarsi di enormi sacrifici.

Non ĆØ un caso se sia Papa Francesco sia Benedetto XVI abbiano voluto affrontare in momenti diversi il tema spinoso della malattia. ā€œIl contesto culturale e sociale di oggi ā€“ ha detto il Pontefice – ĆØ piuttosto incline a nascondere la fragilitĆ  fisica, a ritenerla soltanto come un problema, che richiede rassegnazione e pietismo o alle volte scarto delle personeā€. Di qualche tempo fa le parole del Papa emerito: ā€œIncoraggio gli sforzi di chiunque si adoperi perchĆ© a tutti i malati di mente sia dato accesso alle cure necessarie. Purtroppo, in molte parti del mondo i servizi per questi malati risultano carenti, insufficienti o in stato di disfacimento. Il contesto sociale non sempre accetta i malati di mente con le loro limitazioni, e anche per questo si registrano difficoltĆ  nel reperire le risorse umane e finanziarie di cui cā€™ĆØ bisognoā€¦ Raccomando di sostenere le famiglie che hanno a carico malati di mente, verso i quali auspico che cresca e si diffonda la cultura dellā€™accoglienza e della condivisione. Ogni cristiano, secondo il proprio compito e la propria responsabilitĆ , ĆØ chiamato a dare il suo apporto affinchĆ© venga riconosciuta, rispettata e promossa la dignitĆ  di questi nostri fratelli e sorelleā€.

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