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La guerra in Ucraina è la somma dei nostri errori

In queste ore ci siamo resi conto della gravità della situazione sviluppatasi in Ucraina. Credo che molti di fronte alla cruda realtà, rivedranno la loro opinione che dopo la seconda guerra mondiale, non fosse più il caso di occuparci della nostra sicurezza. L’allentamento politico-culturale in Italia ed in Europa, ed il torpore sapientemente provocato dalle distorsive intrusioni mediatiche e fakes provenienti da potenti piattaforme operanti nei paesi ostili che contribuito a ritardare ogni attenzione della pubblica opinione spinta invece a screditare le autorità europee.

In questo contesto si è persino dimenticata l’esperienza tristemente fallimentare degli accordi di Monaco del 1938, che avrebbero dovuto ricordarci la potenza della spregiudicatezza morale dei dittatori che vivono in contesti differenti da quelli democratici dove i leader devono rendere conto alla pubblica opinione di ogni decisione presa. Putin, va ricordato, è stato militare e soprattutto alto funzionario del famigerato kGB. Di qui la conoscenza delle “debolezze” delle democrazie e dei dei varchi talvolta stupidamente lasciati incustoditi dai paesi europei. Insomma è personalmente profondo conoscitore, come pochi governanti, delle dinamiche geopolitiche dei singoli sistemi politici dei paesi democratici, delle strategie del terrore ai danni degli avversari e delle tecniche per coinvolgere nelle proprie strategie economico-politiche personalità importanti di altri paesi.

Infatti i suoi oppositori interni sono preparati ad arresti pretestuosi e azioni oscure che possono riguardare la perdita della loro vita; chi fa politica nei paesi europei è conscio che non si fa scrupolo di finanziare partiti per condizionarli nelle scelte nazionali e per fiaccare la coesione dell’Unione Europea. Dunque, il “colpo” sferrato contro l’Ucraina è stato preparato almeno da un anno contando sul “sistema” su descritto, sulla debolezza politica e militare europea, sul tendenziale calo di attenzioni USA sullo scacchiere regionale europeo a favore di quello medio-orientale. Un intervento militare in dispregio di ogni convenzione internazionale contro le altrui sovranità, che mira ad insediare un governo fantoccio come ha già fatto in altre occasione altrove, per minacciare i paesi dell’est aderenti alla NATO, per ricattare e minacciare la stessa Unione Europea.

Ecco perché la vicenda Ucraina deve essere colta come ultimo appello a comportarsi finalmente come una vera ed unica entità politica continentale, sostenendo senza alcuna riserva la integrità territoriale e il libero governo del popolo ucraino. Putin è forte in assenza dell’Europa, il contrario lo neutralizza espandendo democrazia in Russia, risparmiando agli europei situazioni imbarazzanti e penalizzanti che si credeva superati da ottant’anni. Ed allora le sanzioni siano davvero tali, gli aiuti senza risparmio al premier Ucraino Zalenski, l’approvvigionamento del gas da commissionare ad altri paesi, l’Europa provveda subito alla sua sicurezza senza alcun altra perdita di tempo. È un bene prendere coscienza che quello che sta accadendo è la somma di tutti gli errori da noi commessi, che dobbiamo subito recuperare.

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