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lunedรฌ Marzo 10 2025

Governo Draghi: le sfide per il prossimo futuro

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Il presidente del Consiglio Mario Draghi, alla conferenza stampa conclusiva del G20 a Roma, ha affermato che โ€œNegli ultimi anni la capacitร  dei Paesi del G20 di lavorare insieme รจ diminuita. Ma รจ cambiato qualcosa e questo vertice mi rende fiducioso sulla capacitร  di risolvere quelle che abbiamo imparato nostro malgrado essere le sfide globali del nostro tempoโ€.

Al di lร  dei reali, pochi secondo molti osservatori, risultati del vertice internazionale di Roma, il capo del governo di un dato puรฒ andare fiero: la ritrovata visibilitร  internazionale del nostro Paese. Era da un poโ€™ di tempo che lโ€™Italia veleggiava nel limbo dei rapporti bilaterali, offuscata, da politiche estere inconcludenti. Oggettivamente la ritrovata posizione allโ€™interno del G20 non dipende certo dalla Farnesina, dove di Di Maio si limita a fare rappresentanza, quanto dal peso di Palazzo Chigi, tornato a far muovere la bilancia a nostro favore. Dunque รจ da qui che dobbiamo partire per scrutare il futuro.

Partiamo dal decreto concorrenza. Il Consiglio dei ministri, con voto unanime, ha approvato la legge annuale, che andrร  ora allโ€™esame del Parlamento, dove inizia il suo cammino. Si tratta di un provvedimento che di annuale, in passato, ha avuto ben poco. Le guerre di trincea delle imprese e i timori dei partiti hanno sempre bloccato sul nascere questa legge. Al punto che due soli governi sono riusciti a vararla: Renzi nel 2015, Draghi lโ€™altro giorno. E il premier in carica rivendica questo risultato. โ€œNel recente passato, i governi hanno preso due strade. Alcuni hanno proposto misure molto ambiziose senza perรฒ cercare il consenso politico โ€“ dice il premier -. Il risultato รจ che in larga parte questi provvedimenti non sono stati attuati, anche per lโ€™opposizione di tanti gruppi dโ€™interesse. Altri governi hanno invece ignorato la questioneโ€. Noi invece, aggiunge Draghi โ€œavviamo unโ€™operazione di trasparenza, e mappiamo le concessioni per spiagge, acque minerali e termali, frequenze. I cittadini potranno verificare quanto ciascun concessionario paghi per esercitare la sua attivitร โ€. E verranno cosรฌ allo scoperto la scarsa redditivitร  di tante, troppe concessioni. La battaglia, ovviamente, รจ giร  iniziata e non sarร  affatto facile, tanto che le imboscate, da parte delle categorie coinvolte sono giร  iniziate. E proprio per questo il decreto concorrenza, per il governo Draghi, rappresenta una vera e propria prova di forza, una dimostrazione muscolare per mettere in evidenza la tenuta della maggioranza.

Il governo Draghi vuole tenere il punto su alcune questioni. La stella polare sono le gare pubbliche โ€“ aperte a tutti โ€“ che metteranno in discussione le rendite di posizione dei soliti noti. Le gare decideranno le concessioni per la gestione dei porti, lโ€™affidamento della distribuzione del gas, gli appalti ai privati per il trasporto locale, lโ€™installazione delle colonnine elettriche. Il risarcimento diretto in caso di incidenti stradali sarร  applicato anche dalle compagnie assicurative con sede legale allโ€™estero (novitร  accolta tiepidamente dallโ€™Assoutenti). Ma dietro lโ€™angolo cโ€™รจ un fervente movimento, allโ€™interno della maggioranza che sostiene il governo Draghi, con i partiti impegnati ad affrontare le scadenze che la fine dellโ€™anno impone allโ€™agenda politica. Non solo il capitolo dedicato alla legge di Bilancio, il cui testo รจ stato approvato in Consiglio dei ministri e che ora attende di approdare alle Camere per lโ€™esame del Parlamento.

A scaldare gli animi della discussione cโ€™รจ anche la scelta sulla proroga dello stato dโ€™emergenza, una condizione con cui ci siamo abituati a convivere a causa dellโ€™unicitร  di una situazione senza precedenti che la pandemia ci ha imposto di fronteggiare. Al momento non vi sono certezze sulla misura entrata in vigore dal 31 gennaio del 2020, prolungata a suon di rinvii sia da Giuseppe Conte che da Mario Draghi e che vedrร  la propria scadenza il prossimo 31 dicembre 2021. Stando alle ultime dichiarazioni rilasciate dal ministro della Salute Roberto Speranza, lโ€™esecutivo potrebbe decidere di rinnovare โ€œsenza timoreโ€ la misura nel caso dovesse sussistere ancora la necessitร  stringente di farlo.

A regolare lo stato dโ€™emergenza, che viene deliberato dal Consiglio dei ministri su proposta del presidente del Consiglio, รจ il comma 3 dellโ€™articolo numero 24 del Codice di Protezione Civile. Al suo interno viene affermato come โ€œla durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non puรฒ superare i 12 mesi, ed รจ prorogabile per non piรน di ulteriori 12 mesiโ€. Nel caso dello stato di emergenza per Covid le proroghe possibili sono perรฒ finite giร  a luglio del 2021 e questo perchรฉ il primo provvedimento fu deliberato per 6 mesi e non per un anno. In sostanza, lo stato dโ€™emergenza รจ scaduto il 31 luglio del 2020, poi รจ stato prolungato di un anno: una prima volta fino al 31 gennaio del 2021 e una seconda volta fino al 31 luglio del 2021. E infatti per portarlo fino al 31 dicembre prossimo il Governo รจ dovuto intervenire con una cosiddetta norma primaria, ossia il decreto legge numero 105 del 23 luglio scorso (poi convertito con la legge numero 126 del 16 settembre). Ad oggi quindi, se la scelta ricadesse sullโ€™allungamento ulteriore anche per lโ€™anno 2022, tornerebbe necessario ricorrere ad una nuova norma primaria. Questa eventualitร  porta con sรฉ tre possibili strade di realizzazione. La prima prevede lโ€™approvazione di un decreto formulato ad hoc da parte del Governo, uno strumento in cui andrebbe indicata la durata provvisoria del nuovo stato dโ€™emergenza, cosรฌ da poter usufruire di ulteriori eventuali proroghe in futuro. La seconda possibilitร  sarebbe quella di elaborare un emendamento ad un provvedimento che risulti giร  in discussione in Parlamento: questa soluzione incontrerebbe perรฒ delle inevitabili difficoltร  di convergenza da parte dei partiti che sostengono la maggioranza, che dovrebbero cosรฌ trovare la quadra per una modifica ad uno dei testi giร  licenziati (tutti con grande fatica) in Consiglio dei ministri. Lโ€™ultimo scenario รจ quello ritenuto da tutti come il piรน plausibile, ossia lโ€™inserimento di una norma specifica allโ€™interno del decreto Milleproroghe, che come sempre viene portato alle Camere per risolvere le disposizioni urgenti di fine anno. Insomma, le partite da giocare, per il governo Draghi, sono tutte di alto livelloโ€ฆ

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