Oggi ascoltiamo il brano del Vangelo che narra il sogno di Giuseppe, di cui Cromazio, Vescovo di Aquileia del IV secolo, ci ha lasciato un bellissimo commento: “San Giuseppe viene messo al corrente del mistero celeste, perché non avesse a pensare sul conto della verginità di Maria in modo diverso da quel che era in realtà. […] Un così grande mistero non poteva venire rivelato ad altro uomo che non fosse Giuseppe, perché lui era a diritto ritenuto sposo di Maria, lui che nel nome stesso escludeva qualsiasi ombra di peccato. Tradotto dall’ebraico, difatti, Giuseppe significa senza obbrobrio.” (Commento a Matteo).
San Giuseppe è l’immagine dell’uomo che entra nella volontà di Dio, anche se questa sconvolge i suoi progetti, che accetta un disegno certamente scomodo, lontano da quella vita famigliare che lui si era immaginato, da quel matrimonio come tanti, sposando una donna nel modo ordinario, avendo dei figli in modo ordinario, conducendo una vita come tante altre famiglie di Nazareth.
Nella storia dell’uomo però è presente Dio e Dio mai fa le cose in modo ordinario: ci toglie le nostre sicurezze e così come fa con Giuseppe spesso sconvolge i nostri progetti ma lo fa per donarci qualcosa di infinitamente più bello, per realizzare con noi dei disegni che mai avremmo potuto immaginare così meravigliosi. Questa è la “giustizia” di Giuseppe e di ogni cristiano: avere fiducia nel Signore, essere aperti alla Volontà di Dio, disposti anche ad accettare che il Signore scombini i nostri “piani”, ordinari!
Il combattimento di Giuseppe è allora il combattimento di ognuno di noi che vuole seguire il Signore: l’angelo rivela a Giuseppe di non dubitare di Maria. Ora sa che davvero lo Spirito Santo ha compiuto in lei qualcosa di grandioso, che Dio l’ha prescelta per essere la madre di Gesù. Il suo vero combattimento rimane quello di entrare in una storia diversa da quella da lui immaginata, che lui non si è cercato. Ed è qui la “giustizia” di Giuseppe: abbandona i suoi progetti ed entra nella Volontà di Dio.
Donaci o carissimo San Giuseppe la tua fiducia, la tua obbedienza, la tua fede, il tuo silenzio orante, perché il Signore possa realizzare anche in noi i suoi disegni di Salvezza.