Preoccupa la vicenda dei due giovani aggrediti e massacrati di botte da un gruppo di ragazzi. Il motivo? Li avrebbero guardati una volta di troppo. Nel cuore e nella psiche dell’uomo è presente una certa di aggressività e di forza che può essere trasformata in positivo, messa in atto per costruire relazioni significative, per un lavoro che faccia crescere. Purtroppo, se queste pulsioni, che a partire da Freud e Fromm hanno studiato, se non vengono canalizzate in uno sviluppo creativo e costruttivo, possono diventare distruttive, molte volte verso gli altri, ma in alcune occasioni possono diventare anche autodistruttive, il mondo giovanile si punisce: pensiamo alla bulimia, all’anoressia, all’autolesionismo, l’utilizzo di droghe, fino ad arrivare a gesti estremi come il suicidio.
I nostri bambini, a volte, crescono in famiglie dove hanno relazioni non adeguate, di violenza, e quindi vengono “educati” a soprusi, violenze, prevaricazioni sugli altri. Lo stesso degrado sociale, la mancanza di accesso alla scuola, di partecipazione ad attività educative, sportive, culturali. Ciò può causare la canalizzazione di questa potenzialità su forme di violenza.
Chi fin dal grembo materno, sente o vede atteggiamenti di violenza, a volte della figura maschile nei confronti di quella femminile, o di un genitore verso i figli, è ovvio che l’aggressività viene fuori. Noi vediamo molte persone, che sono nel mondo del carcere, che non sono mai stati sui ginocchi di un papà o di una mamma, nella loro fase dell’infanzia, della preadolescenza e dell’adolescenza, non hanno mai avuto una figura genitoriale significativa che li accompagnasse, consigliasse e che desse delle norme e dei confini. Questa mescolanza di bene e aggressività, che c’è nell’essere umano viene fuori.
Le agenzie educative, come la scuola, giocano un ruolo fondamentale. Un docente oltre che insegnare nozioni, deve essere un modello comportamentale, nelle relazioni con gli altri, con i colleghi, con il preside, anche nel linguaggio che usa. La scuola rimane uno di quegli ambiti fondamentali importantissimi. Bisogna prevenire l’abbandono scolastico che potrebbe diventare terreno fertile per la devianza, per le mafie, per adescare e immettere i giovani nel giro, non solo della criminalità, ma di un atteggiamento violento della vita.