Il cristiano riceve da Cristo una vita piena. Lo Spirito Santo gli dona un desiderio e una forza di fare il bene che l’uomo che vive in sé stesso, l’uomo della carne, neppure si immagina; sono i frutti di cui ci parla Gesù nel Vangelo di Giovanni di questa domenica.
Il Signore non ci chiama ad una vita in difesa, nel timore di sbagliare o di essere giudicati dagli altri: stare con Cristo, entrare nei sui disegni, fare la sua volontà trasforma tutta la nostra vita in qualcosa di entusiasmante! Possiamo allora vedere quanto sia vero quello che dice San Giovanni nella seconda lettura di oggi: “Dio ha mandato nel mondo il suo figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui”.
Nasce in noi qualcosa di inaspettato, una gioia profonda, sentiamo che possiamo donare la nostra vita: allora è possibile aprirsi ad un nuovo figlio, rinunciare a rispondere al male che ci è stato fatto, perdonare e comprendere chi ci sta vicino, senza giudicare nessuno, avere pazienza con i difetti degli altri e con le nostre debolezze…in una parola, scopriamo, che con Cristo diventiamo anche noi capaci di amare!!
Questi sono i frutti che testimoniano che in noi è avvenuto l’incontro con l’Amore, gratuito e infinito, di Cristo: perchè è Lui che ci ha amati per primo, che ci ha scelto per un’opera Santa, “perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga”.
Non esiste un cristiano triste, perché l’uomo che ama è felice, anche nelle difficoltà e nelle prove della vita: l’amore di Cristo che vive in lui che lo sostiene e lo consola continuamente.