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La testimonianza di Francesco per non opporre resistenza allo Spirito

Non opporre resistenza allo Spirito. E’ questa la grazia che il Magistero di Francesco testimonia. La docilità allo Spirito Santo. Quella che viene dal cuore. E che fa andare avanti sulla strada della santità. E’ così che la Chiesa si conferma popolo di Dio. Rinnovando la sua identità e la vocazione alla santità. La costituzione conciliare “Lumen Gentium” parla proprio di “vocazione universale alla santità”. Nell’esortazione apostolica Paolo VI lo esplicita. E’ “mediante la sua condotta e la sua vita” che la Chiesa evangelizzerà il mondo. Vale a dire “mediante la sua testimonianza vissuta“. Di fedeltà a Gesù. Povertà. Distacco. Libertà di fronte ai poteri di questo mondo. “In una parola, di santità” (Evangelii Nuntiandi 41).SpiritoAlla larga, dunque, da una teologia che si esaurisce nella disputa accademica. O che guarda l’umanità da un castello di vetro. Si impara per vivere. Teologia e santità sono un binomio inscindibile. La teologia elaborata nelle accademie deve essere radicata e fondata sulla Rivelazione. Sulla Tradizione. Ma è tenuta anche ad accompagnare i processi culturali e sociali. In particolare le transizioni difficili. Ne abbiamo appena vissuto la plastica rappresentazione al passaggio da ottobre a novembre. L’una di fronte all’altra la festività cristiana di Ognissanti e quella consumistica e neopagana di halloween. Ora più che mai le nuove generazioni hanno bisogno di luce e speranza. Piuttosto che di tenebre e simboli macabri. L’ispirazione benigna della santità al posto dei spiriti malvagi evocati dalla “festa delle streghe”. SpiritoServono “segni luminosi lungo il cammino quotidiano”. Lo ha ribadito al Sir don Aldo Buonaiuto, sacerdote di frontiera della Comunità Papa Giovanni XXII. Nuova linfa per la Chiesa in uscita. Il 24 ottobre è stata proclamata Beata la prima fidanzata nella storia della Chiesa. Con la fedeltà ai sacramenti e la carità verso gli ultimi, Sandra Sabattini ha reso la propria breve esistenza terrena “un’autostrada verso il Paradiso”. Secondo la definizione del 15enne Carlo Acutis, il Beato dei millennial. La discepola ventenne del fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, don Oreste Benzi è, dunque, tra i nuovi modelli della Chiesa ospedale da campo. Giovani icone della santità della porta accanto.SpiritoCome i due focolarini genovesi il cui cammino di fede è stato riconosciuto modello di santità. Alberto Michelotti passò all’altra vita precipitando durante una scalata sulle Alpi Marittime. Mentre quasi contemporaneamente a Carlo Grisolia venne diagnosticato un cancro che lo condurrà alla fine quaranta giorni dopo l’amico. Hanno vissuto fra loro e con i loro coetanei un’intensa storia di amicizia. Sostenuta dall’ideale evangelico del mondo unito. E dalla fraternità universale. Secondo la spiritualità di Chiara Lubich. Fondatrice del Movimento dei focolari.Paradigmi di una fede eroica testimoniata vicino a noi. Riflessi della grazia divina nella vita di ogni giorno. Ragazzi e ragazze elevate agli onori degli altari per lo splendore della loro testimonianza silenziosa e operosa. Come Chiara Corbella, la giovane mamma morta nel 2012 per aver rimandato le cure di un tumore. Salvando il feto che portava in grembo.  E Mariano Mullerat I Soldevila, giovane medico catalano ucciso “in odium fidei” a soli 39 anni durante la guerra civile spagnola. Esempi credibili e attraenti che donano linfa vitale alla nuova evangelizzazione. Volti e storie emblematiche dell’attualità. E della percorribilità della strada che conduce al regno dei Cieli. Testimoni di verità divenuti santi e beati. Sulle orme di Cristo. Seguite nell’ordinarietà della propria condizione. Figure paradigmatiche di una coerenza al messaggio evangelico. Basata più che sull’attivismo, sulla preghiera. Sull’Eucaristia. Sulla devozione alla Madonna. Ai tesori di fede ricevuti in famiglia. E nella vita comunitaria. Papa Francesco richiama continuamente la centralità dei  sacramenti. Specialmente la confessione. Luogo privilegiato di misericordia. Da cui trarre le forze per la missione. I giovani santi e beati costituiscono un amorevole richiamo alla responsabilità personale. Affinché la Chiesa sia sempre a pieno titolo annunciata come contenuto di fede. E non venga mai oscurata dal peccato dei suoi figli la santità originaria della Ecclesia.  Le effigi fresche  e sorridenti di Sandra, Carlo, Alberto, Chiara trasmettono un desiderio di santità.  Promuoverli alla gloria degli altari rinnova il mandato conciliare della Lumen Gentium. Cristo, luce del mondo, illumina la Chiesa. Chiamata ad essere faro di verità e di carità. Attraverso la testimonianza dei suoi santi. Ogni credente è chiamato, in forza del Battesimo, a diventare santo. Una consapevolezza sempre esistita nella storia ecclesiale. E ribadita oggi con nuovo vigore dalle giovani icone della sanità. La luce della fede che prevale sulle tenebre della simbologia oscura (scheletri, zombie, fantasmi) di halloween.

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