“Io ho visto e testimoniato che questi è il Figlio di Dio” così afferma il Battista nel Vangelo di Giovanni di oggi: la fede è un dono che si riceve, un incontro inaspettato e sorprendente che cambia la nostra vita. Riconoscere l’opera di Dio nella nostra vita nasce da un incontro, che ci trasforma: nulla è più come prima, la paura si trasforma in speranza, la tristezza diventa allegria.
Il cristiano è un testimone dell’Amore di Cristo per lui, ha sperimentato un amore gratuito e senza condizioni. Questo avviene in San Giovanni Battista che non porta sé stesso, le sue virtù, ma testimonia di aver avuto questo incontro con Cristo che, malgrado l’avesse annunciato, ancora non sapeva chi fosse e che ha riconosciuto quando ha visto lo Spirito Santo scendere su di Lui.
Dall’incontro con Gesù riceviamo anche noi il Suo Spirito, che non solo ci consola ma anche ci concede i suoi doni, che sono di due specie: alcuni sono necessari per la salvezza, mentre altri servono per l’edificazione della Chiesa, cioè sono a servizio dei fratelli, quelli che la Scolastica chiama gratia gratis data, con cui ci rende capaci di testimoniare il Suo Amore.
Non è necessario, dunque, nessuno sforzo se non quello di fare spazio allo Spirito Santo in noi, perché mentre i doni che riceviamo per la salvezza rimarranno sempre con noi, a meno di non perderli con il peccato, i secondi ci sono concessi in modi e forme diverse per ciascuno e possono anche esserci tolti senza però pregiudicare la salvezza; anzi spesso questo avviene per favorire l’umiltà che ci salva.
Gesù ci sta cercando non per darci degli ordini, non per pretendere qualcosa da noi, ma per fare di noi questi testimoni del Suo Amore meraviglioso, perché possiamo dire anche noi con San Paolo: “Chiamato ad essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio” (1° Lettera ai Corinzi, 1,1).