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La famiglia: punto di partenza per la rigenerazione della Chiesa

La famiglia come Chiesa domestica e prima fonte di trasmissione della fede; gli sposi che contribuiscono all’evangelizzazione e alla costruzione della comunità di fede; l’amore famigliare nella prova; accompagnare la maternità e la paternità; i cammini di santità. Leggendo i temi al centro dei panel che animano il X Incontro mondiale della Famiglie, che si svolge in Vaticano dal 22 al 26 giugno, si comprende l’universalità e la completezza del messaggio cristiano che vede nella famiglia il nucleo primigenio “dell’amore che Dio nutre verso l’essere umano”. La vita nasce dall’incontro e dalla relazione tra un uomo e una donna e non è un caso se Dio ha salvato gli uomini rivelando suo figlio al mondo attraverso l’accoglienza di una famiglia.

L’incontro mondiale delle famiglie ci ricorda allora la vocazione degli sposi ad essere i veri protagonisti della Chiesa, portando il loro carisma in tutta la società e aiutando i sacerdoti e i religiosi nel loro ministero. La rigenerazione della Chiesa di oggi può partire solo dalla consapevolezza del valore delle famiglie, che sono capaci di portare di illuminare anche le periferie più buie della società con un’azione di accudimento e ascolto che non ha tornaconti.

Tra gli obiettivi di questa decima edizione c’è proprio la volontà di formare un laicato più maturo e consapevole del proprio ruolo nella Chiesa. Per fare questo serve però accompagnare le coppie nel matrimonio e renderle capaci di navigare tra le insidie di una società sempre più secolarizzata, senza fuggire da essa mettendosi in zone di confort ma contaminandola con la bellezza dell’apertura alla vita. Alla luce di queste considerazioni e di fronte alla dilagante crisi del matrimonio nelle società Occidentali, una sessione dei lavori dell’incontro è stata dedicata all’amore familiare nella prova, per approfondire l’esperienza del passaggio dalla crisi alla rinascita. Interventi e testimonianze hanno affrontato il tema delle difficoltà e dei limiti che molte coppie incontrano nel loro percorso matrimoniale. Diventa quindi essenziale la preparazione al matrimonio e l’accompagnamento nei primi anni da sposati. Molte coppie sono impegnate proprio per far comprendere a quelle più giovani come superare le fragilità amandosi, fidandosi l’uno dell’altro e perdonandosi.

Un percorso che riceve senso e linfa solo dal Signore. Per questo Papa Francesco all’apertura dell’incontro ha esortato le famiglie a lasciarsi trasformare dal Signore, a “vivere con gli occhi puntati verso il Cielo” affrontando le fatiche e le gioie della vita “guardando sempre dal tetto in su” come dicevano i Beati Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi ai loro figli. Una sfida che diventa ancora più entusiasmante quando la famiglia si apre all’accoglienza della vita nascente; il panel dedicato a questo tema è stato impreziosito dalla testimonianza dei coniugi De Palo che hanno raccontato la gioia e la fatica scaturite dall’accudimento del loro figlio con sindrome di down. E poi ancora l’adozione e l’affido come scelta cristiana, il bisogno di padri e madri nella società che portano uno sguardo diverso sull’umano, l’importanza di trasmettere la fede ai giovani e di educarli alla sessualità e all’affettività e l’essere cristiani nella era digitale. Tutto si concluderà domenica con l’Angelus del Papa e il suo “Mandato alle famiglie”. Se è vero che una luce non viene accesa per metterla sotto il moggio le famiglie cristiane saranno chiamate ad un nuovo impegno a contaminare il mondo.

Marco Guerra: