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Facce come il lato B

La corruzione è ormai il tema più dibattuto degli ultimi anni. Tutto ciò che la riguarda fa scalpore riempiendo le cronache. Sembra difficile trovare uno spazio libero da questa piaga che sbalordisce ormai solo la gente semplice e perbene. Senza ritegno ci si proclama innocenti ed estranei dai fatti di cui si viene incriminati e si ha l’arroganza di volersi affermare a tutti i costi nelle istituzioni pubbliche anche quando si viene definiti “impresentabili”.

Certo la presunzione di innocenza in un Paese così contaminato è doverosa e indispensabile soprattutto quando la gara a chi è più corrotto si fa pesantemente senza scrupoli. Ma questa anomalia criminogena non è solo tutta italiana bensì globale, mondiale e lo vediamo continuamente dalle notizie che arrivano. Il comune denominatore che hanno i vari corruttori è l’incapacità di farsi da parte. Il potere è quindi diventato una malattia cronica, irreversibile e contagiosa. Si diffonde più di ogni altro virus rendendo la persona infetta ridicola, disumana, spietata, bugiarda e profondamente sola.

La corruzione viene insegnata nelle scuole dove non sono pochi quei docenti che invece di trasmettere la cultura e il desiderio del sapere e della ricerca trasferiscono nelle classi le loro brame di carrierismo e di invidia per i loro colleghi. Insegnanti sfasati che addirittura fanno pena agli studenti costretti a conoscere la loro squallida vita privata. Gente frustrata che corrompe il prossimo per abbeverarsi di un qualcosa che non renderà mai felici. Persone con grandi talenti e capacità svendute per realizzare sporchi affari cadendo nel vortice di quella droga che è la ricerca del denaro.

La corruzione sporca persino la verità. Anche nelle cosiddette aule di Giustizia si può deviare il percorso naturale verso l’accertamento dei fatti, in base alla capacità e alla perversa disponibilità dei singoli addetti ai lavori. Il corruttore ha non solo l’abilità di “estorcere” i soldi altrui ma anche quella di distorcere la realtà rendendo il mondo più triste perché immensamente falso e imbruttito.

L’uomo incaponito diventa un fabbricante di fallimenti personali e sociali illudendo il popolo, giocando con la cosa pubblica, abusando del proprio ruolo pur sapendo di rischiare anche la galera. Ammalato di protagonismo non riesce più a fermarsi e l’unica arma che avrà sarà ancora quella di far credere agli altri che le idiozie siano cose serie e reali. Non c’è più ritegno a volte anche dentro quelle realtà come la Chiesa o le religioni in genere che in nome di Dio provocano lacerazioni e oltraggi. Sepolcri imbiancati per non dirla all’Italiana “facce come il lato B” che mentre chiedono agli altri di fare sacrifici enormi non sono capaci di sopportare neanche la più minima scomodità.

Intanto migliaia di uomini, donne e tanti bambini vengono lasciati affondare nel mare e abbandonati alle torture di quei Paesi dove, o non ci sono interessi né profitti, oppure la dittatura va a braccetto con i poteri forti internazionali assolvendo qualsiasi violazione dei diritti umani. Diceva molti anni fa don Benzi che c’è “chi ruba contro la legge ma poi ci sono tanti, troppi che si fanno le leggi per rubare”. Aveva ragione… Ma questo oggi non fa più notizia, la vergognosa anomalia è diventata normalità. E l’uomo è peggiorato.

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