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“Erode-Covid” nulla può contro il Natale

Un Natale così strano non poteva aspettarselo nessuno. E chi avrebbe immaginato che lo sterminatore di innocenti volesse ancora una volta riprendersi tutta la scena di questo mondo, con il suo odio antico, travestito da un “virus killer” che diffonde paura e dolore! “Erode-Covid” questo è il tuo nome, oggi e di nuovo, perfidamente, come il tuo alleato, il serpente antico, tu miri a devastare tutto ciò che puoi…

A partire da quella vita da cui ti senti minacciato, accecato come sei dalla tua follia di potere, ancora una volta vai a caccia di innocenti… cioè di noi tutti. Sì, perché ora ci sentiamo noi quei piccoli, uomini e donne, perseguitati lungo le strade della vita, già così impoveriti e umiliati, ci ritroverai facilmente nelle corsie della speranza, dove si lotta e si chiede una carezza, in quelle grotte oscure e silenziose dove si resta prigionieri di tanti vizi e dipendenze varie e dove il vuoto, la mancanza degli affetti sinceri anticipano la morte.

Tu “Erode-Covid” ci vai cercando ovunque per quel disperato che sei, prepotente e fuori controllo, vuoi disseminare solo tenebra, ma forse…sempre e per sempre ti sfuggirà quel luogo, inaspettato per la tua stoltezza, forse ci arriverai ma comunque in ritardo. Il posto dove chiunque, ogni persona si ritrova da quando nasce fino all’ultimo respiro: la mangiatoia, cioè le braccia calde di una mamma e di un papà, che tu non potrai mai capire né sentire l’emozione di una culla costruita con un legno che resterà verde e rigoglioso in eterno.

E così, da Betlemme ai tanti Golgota, quelle braccia protettive, piene di Amore non potrà togliercele nessuno… neanche quando provi a imprigionare i nostri sensi, ad impedirci gli abbracci fisici e la forza dei baci. Cosa credi che non avevamo capito il tuo gioco mostruoso? Privarci addirittura di quell’ultimo abbraccio, senza pietà. Erode-Covid le stai provando tutte ma anche oggi, come allora, ti sfugge che Nazareth non è solo un paese, il nostro, ma è innanzitutto un cuore, dove abita l’Eterno, dove ci saranno sempre un uomo e una donna pronti ad accogliere l’impossibile, a scommettere sull’infinito, ad aprirsi all’assurdo amore che diventa carne della nostra carne e per questo indimenticabile e irrinunciabile parte di noi.

Non ci sarà nessun tipo di distanza a separarci da questo neonato. La piccola luce, una volta accesa, nessuna notte oscura potrà spegnerla e quando smarriremo la strada Lui ci porterà una stella per ritornare sulla giusta rotta. Ricominciare ad amare senza arrendersi mai, perché Lui ci ha dato l’esempio e, oltre due millenni di vita trascorsi insieme, ci hanno testimoniato che dal Suo nome tutto può ricominciare e cambiare. Gesù.

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don Aldo Buonaiuto
don Aldo Buonaiuto
Fondatore e direttore editoriale di In Terris, è un sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII. Da anni è impegnato nella lotta contro la prostituzione schiavizzata

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