La domanda che Gesù rivolge nel Vangelo di oggi ai discepoli che lo seguono dovremmo farcela spesso anche noi. Chiediamocelo con sincerità: cosa desidero trovare nella mia vita, quali sono le mie aspirazioni, i miei desideri più profondi?
Sicuramente, tutti cerchiamo una vita felice, piena, che possa esprimere qualcosa di vero; insomma, come si dice, una vita “che valga la pena di essere vissuta”! Il Signore ci mostra allora una strada per una vita non sprecata, ma degna di essere vissuta: seguire Cristo, cercare, come i discepoli, di stare con Lui.
Solo stando con Lui possiamo ricevere anche noi la capacità di donarci, come lui si è donato, amare come Lui ci ama, senza condizioni. Ricevere questo dono è vivere finalmente una vita piena, più impegnativa certo, ma appoggiata al nostro rapporto con Cristo, perché da soli non ci riusciremmo mai.
Seguire Cristo ci rende capaci di fare queste opere che mostrano in noi una “natura nuova”. L’incontro con il Signore, se è autentico, fa sorgere il desiderio di rimanere sempre con lui; se questo desiderio non c’è, non c’è stato un vero incontro.
Il luogo del rimanere con il Signore è il cuore dell’uomo, come ci insegna Sant’Agostino; rimanere con Cristo significa edificare una dimora per lui nel nostro cuore.