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I due alimenti fondamentali per la nostra vita

Il Cristo presente in mezzo a noi, nel segno del pane e del vino, esige che la forza dell’amore superi ogni lacerazione. E che diventi comunione con i poveri, sostegno per i deboli, accoglienza verso i profughi e gli immigrati che fuggono da guerre e povertà, attenzione fraterna a quanti fanno fatica a sostenere il peso della vita quotidiana, e sono in pericolo di perdere la fede. L’Eucarestia è un dono stupendo del Signore. In questo sacramento del suo amore Gesù si rende presente in mezzo a noi sotto i segni del pane e del vino.

Due alimenti fondamentali per la nostra vita, offerti a Dio in ringraziamento e condivisi con l’umanità affamata ed assetata non solo di cibo ma anche di compagnia, di consolazione, di felicità, di amore. Il pane e il vino sono per la Bibbia il segno della Provvidenza di Dio. Suscitano sentimenti di gioia e di gratitudine. Preludono al rendimento di grazie che è l’Eucaristia. Nell’Antico Testamento troviamo la misteriosa figura Melchisedek “sacerdote del Dio altissimo”, che offre pane e vino in segno di ospitalità e di accoglienza. In questo modo viene anticipato il gesto di Gesù sommo sacerdote della nuova e definitiva alleanza, che offre sé stesso ed invita i suoi discepoli a ripetere ed attualizzare quel supremo gesto di amore.

E’ poi San Paolo a trasmettere ai Corinti il racconto dell’istituzione dell’Eucaristia nel contesto della passione del Signore, sottolineando l’aspetto di memoriale del sacrificio di Gesù sotto forma di banchetto. Cristo si fa nostro cibo e bevanda attraverso i segni del pane e del vino frutto della terra e del lavoro dell’uomo. E così ci fa partecipare al suo sacrificio che porta pace e salvezza a tutto il mondo. Col suo invito a partecipare al banchetto eucaristico, Gesù ci riconcilia col Padre, ci fa creature nuove capaci di offrire la nostra vita come sacrificio gradito al Signore, di rendergli grazie per le meraviglie che opera nella storia e di allacciare nuovi rapporti di comunione, di condivisione, di servizio.

Il racconto della moltiplicazione di pani, narrato dal Vangelo di Luca, nel contesto dell’opera evangelizzatrice e taumaturgica di Gesù, anticipa l’istituzione dell’Eucaristia nell’ultima cena, espressione suprema dell’amore e della compassione da parte di Gesù verso le folle, che sentivano il bisogno di ascoltare la parola del Regno e di essere curate. Gesù invita i suoi discepoli a compiere una vera conversione dalla logica del “ciascuno per sé” a quella della condivisione con gli altri, incominciando da quel poco che la Provvidenza ci mette a disposizione. I discepoli vengono coinvolti e investiti di una diretta responsabilità per gli altri, che li porta a condividere con la gente i pochi pani e i pochi pesci.

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