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Dove si rivela l’essenza ed il ruolo dello Spirito Santo

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Quanto è potente la paura! Oggi lo è sempre di più! È la stessa entrata nel cuore degli Apostoli la Domenica di Pasqua! Essa ha un gran potere di renderci… impotenti. Gli Apostoli, pur avendo sentito parlare della risurrezione di Gesù, non riescono a superare la sensazione di paura che accompagnava gli eventi del Venerdì Santo. Rimangono al confino, incerti, smarriti. Le emozioni negative, meramente umane, sono più forti degli annunci del loro Maestro. Lo spettro dell’ostilità dei Giudei aleggia ancora. La morte ha toccato il Signore, ma potrebbe raggiungere anche loro, gli Apostoli. In questa notte di paura non è stato chiesto a Pietro se fosse con il Nazzareno? Si sa a quale scopo è stata posta questa domanda e per quale motivo egli si sia salvato…. Tali traumi rivivono con particolare intensità dopo la loro conclusione. Vivono la loro vita poggiandosi sul terreno fertile dei ricordi. Ed è questo loro stato d’animo che diventa il punto di partenza per la venuta dello Spirito Santo.

Notiamo subito un dettaglio importante: a differenza del Venerdì Santo, quando gli apostoli si dispersero, semplicemente scappando, questa volta sono insieme. Anche se chiusi, riconoscono di avere qualcosa in comune, esponendosi così agli attacchi di chi era contro il Signore Gesù. Questa è la loro piccola e provvisoria confessione di fede. E proprio la situazione che permette loro di incontrare Gesù. Così l’incontro diventa una situazione oggettiva, va oltre le impressioni o forse illusioni personali. Crea e cementa la comunità.

Ed è proprio dall’incontro in un tale contesto – timido o forse solo inconsapevole tentativo di vincere la paura – che appare il Signore Gesù. Si noti che questo è un contesto simile alla situazione dei due discepoli di Emmaus, o del cenacolo nel giorno di Pentecoste. Diventa la circostanza più favorevole per l’intervento trasformatore di Gesù. Nel nostro caso, più che di discussione e persuasione dei discepoli delusi si tratta di un’azione a un altro livello, più alto: un desiderio di pace unito ad affidamento di una missione. Una situazione un po’ scioccante. Si verifica un cambiamento di prospettiva. Tutto sembra accelerare, assumere un nuovo significato. Il passato, anche quello più difficile e pieno di paure, deve lasciare il posto alla missione di perdonare i peccati (cioè di annunciare la misericordia di Dio).

Questo è esattamente il luogo e il ruolo dello Spirito Santo come Gesù ha annunciato in precedenza: egli completa l’opera del Signore Gesù, chiarisce le sue parole e guida, come chiaramente indicato: “ricevete lo Spirito Santo”, anche se la sua Pentecoste “ufficiale” avrebbe avuto luogo tra 50 giorni. È possibile che il Signore Gesù avesse fretta? O forse, vedendo la situazione dei discepoli, ha cercato una misura più potente… Qui si rivela l’essenza ed il ruolo dello Spirito Santo: un aiuto in situazioni particolarmente difficili, un intervento straordinario, un rimedio infallibile contro l’ansia e la tristezza. Come una lente, la situazione del Vangelo di oggi mostra quanto sia indispensabile e potente lo Spirito Santo – e il suo contesto privilegiato Allo stesso tempo, si fa capire l’importanza dei suoi frutti (Amore, Gioia, Pace, Pazienza, Benevolenza, Bontà, Fedeltà, Mitezza e Dominio di sé /Ga 5, 22/) e dei suoi doni (la sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio /CCC 1831/). Per Lui – con Lui – non esistono situazioni impossibili, senza speranza. E questo vale per tutti i battezzati. Anche se iniziamo a dubitare del Signore Gesù, sarà Lui stesso a prendersi cura della nostra fede inviando il suo Spirito: l’umile ed efficace Aiuto, Consolatore e Creatore. Allora, non dobbiamo avere paura delle nostre paure! Anzi: sfruttiamole per invocare la venuta dello Spirito Santo! Lui non delude mai nessuno!

padre Bernard Sawicki: