In Italia, purtroppo, ad oggi, per quanto riguarda il diritto all’abitare, la situazione è disperata. La fotografia che ci è stata restituita da una recente indagine svolta dalla Caritas di Roma ha evidenziato la gravità dell’attuale frangente sul fronte della povertà abitativa. Basti pensare che, negli ultimi sei anni, la stessa, sul territorio nazionale, ha speso oltre 42 milioni di euro, provenienti da fondi 8X1000 e cofinanziamenti delle Diocesi per fornire diversi aiuti alle persone e alle famiglie in difficoltà, dando loro supporto per il pagamento delle bollette, gli affitti e le spese condominiali. Questa azione riparativa, svolta da organizzazioni come la Caritas e le Acli ci dicono però che, le istituzioni, non possono deresponsabilizzarsi rispetto a questo fenomeno il quale, purtroppo, non può più essere chiamato “emergenza” perché, per certi versi, è diventato strutturale e, anno dopo anno, peggiora tantoché, nella sola capitale, ne sono lambiti ben trentamila nuclei famigliari.
A ciò si aggiungono altri elementi preoccupanti, ovvero i provvedimenti di sfratto i quali, nella sola Roma, sono stati 3.528, di cui 2.058 eseguiti nel 2023. In altre parole, ciò indica che, a coloro che già non riescono più a far fronte alle spese per l’affitto, attraverso la procedura di sfratto, si troveranno a fronteggiare una situazione ancora più grave, con il rischio di scivolare verso l’indigenza totale. Tutto questo, quindi, deve essere fronteggiato introducendo soluzioni celeri e mettendo al centro la tutela delle persone. Occorre ricordare che, non avere una casa in cui vivere, per gli adulti e soprattutto per i bambini, significa crescere in condizioni precarie a tutto campo.
C’è un ulteriore elemento stridente: mentre nelle metropoli italiane si registra una crescente povertà abitativa sono presenti sempre più appartamenti vuoti: nella sola Roma sono ben duecentomila. Se fossero messi nell’immediata disponibilità di chi una casa non ce l’ha, si potrebbe cominciare ad affrontare il problema in maniera più strutturale. Purtroppo, ad oggi, non è così e se non si adotteranno misure immediate il numero dei senzatetto potrebbe essere destinato ad aumentare. Servono nuove politiche di welfare mirate, in grado di contemplare maggiori contributi per il pagamento degli affitti: nelle grandi metropoli, un monolocale, può arrivare a costare fino a 1200 euro al mese e, a causa di ciò, spesse volte, i pendolari, sono costretti a percorrere centinaia di chilometri al giorno per poter tornare ogni sera nei loro paesi d’origine.
E’ necessario focalizzare l’attenzione sugli studenti: Roma ne accoglie centomila all’anno, molti di questi sono fuori sede. Gli alloggi messi a disposizione dall’ente regionale per il diritto allo studio sono 2439, è quindi molto difficile immaginare di accedervi. Questo, evidentemente, ci dice che, anche lo studio, è messo a rischio dal costo esorbitante degli alloggi. Occorre che il governo si faccia carico di questa situazione e intervenga per garantire alle famiglie un’esistenza dignitosa attraverso il varo di un piano casa articolato senza attendere oltre.