Editoriale

Il dialogo tra fratelli sostiene l’umanità

Gesti tra fratelli: un abbraccio, una carezza, due mani che si stringono. Commoventi testimonianze di cosa significhi essere “fratelli e sorelle in Cristo”. Racchiuse in scorci di quotidiana misericordia. “Casa tra le nuvole”. Qui il sacerdote di frontiera della comunità Papa Giovanni XXIII, don Aldo Buonaiuto soccorre, accoglie e sostiene le vittime della tratta. Le “donne crocifisse” (salvate dal racket criminale della prostituzione coatta) vengono seguite con indescrivibile amore. Per comprendere il significato dell’espressione “casa famiglia” è sufficiente guardare un’operatrice passare le mani tra i capelli di una ragazza traumatizzata e resa invalida dai suoi aguzzini. Oppure vedere un volontario che prende per mano una giovane disabile accompagnandola ad una visita medica. Pagine di Vangelo scritte ogni giorno nella realtà caritativa fondata dal Servo di Dio don Oreste Benzi. Un’oasi di bene visitata e seguita con paterna sollecitudine da papa Francesco. Un affetto familiare, un calore umano e cristiano che scalda i cuori. E include tutti, come insegna il Risorto.“Fratelli Tutti per sostenere l’umanità. Mai più persone di “prima, seconda e terza classe”. I diritti fondamentali, infatti, devono essere uguali per tutti. Ed è proprio sulla fraternità che Papa Francesco ha incentrato, nel mese di aprile, l’intenzione di preghiera. “In alcuni luoghi difendere la dignità delle persone può significare la calunnia o il carcere“, avverte il Pontefice. Ogni essere umano ha il “diritto fondamentale di svilupparsi integralmente”. Nessun Paese può negarlo. Per difendere i diritti umani fondamentali “servono coraggio e determinazione“, afferma Francesco.Chi segue le orme di Gesù, evidenzia Jorge Mario Bergoglio, è chiamato a opporsi attivamente alla povertà. Alla disuguaglianza. Alla mancanza del lavoro. Della terra. Della casa. Dei diritti sociali e lavorativi. Il Pontefice esorta a pregare per coloro che rischiano la vita. Lottando per i diritti fondamentali. Nelle dittature. Nei regimi autoritari. E “persino nelle democrazie in crisi“. Affinché “i loro sacrifici e il loro lavoro portino frutti abbondanti”. E invece “molte volte i diritti umani fondamentali non sono uguali per tutti“. Cioè “c’e’ gente di prima, di seconda, di terza classe”. Il Papa mette al centro della missione sul Soglio di Pietro le “persone considerate scarti“.I diritti umani fondamentali devono “essere uguali per tutti”. Jorge Mario Bergoglio dimostra costante attenzione per le persone che lavorano, studiano e vivono situazioni critiche. Così la missione permanente della Santa Sede all’Onu difende la Dichiarazione universale dei diritti umani. Un testo-chiave approvato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948. Il primo documento legale con cui è stata stabilita la protezione universale dei diritti umani fondamentali. E nella Chiesa, a partire da Giovanni XXIII negli anni Sessanta, i diritti umani sono diventati centrali. Nell’insegnamento e nella pratica sociale cattolica.San Giovanni XXIII elencò i diritti fondamentali nella sua enciclica “Pacem in terris” del 1963. Iniziò con quelli che oggi vengono considerati diritti economici. E cioè, come sottolinea il cardinale Michael Czerny, “ogni essere umano ha il diritto all’esistenza. All’integrità fisica. Ai mezzi indispensabili e sufficienti per un dignitoso tenore di vita. Specialmente per quanto riguarda l’alimentazione. Il vestiario. L’abitazione. Il riposo. Le cure mediche. I servizi sociali necessari. Francesco richiama in particolare i diritti al lavoro, alla casa. Alla terra. Alla sicurezza alimentare.Padre Frederic Fornos è il direttore internazionale della Rete mondiale di preghiera del Papa. Spiega il significato dell’appello del Pontefice a pregare per chi rischia la vita. Lottando per i diritti fondamentali. Francesco ricorda gli uomini e le donne che in tanti Paesi del mondo si trovano in carcere. O in situazioni pericolose. O che hanno perso la vita. Molti in nome della propria fede in Gesù Cristo. Il Papa sollecita i credenti a non dimenticarli. E a pregare per loro.Papa Francesco insiste sull’importanza dei diritti fondamentali delle persone. Nella sua ultima enciclica “Fratelli tutti”, parla chiaro come suo solito. Una parte dell’umanità vive nell’opulenza. E un’altra parte vede la propria dignità disconosciuta. Disprezzata. O calpestata. E i suoi diritti fondamentali ignorati o violati. Il video del Papa è un’iniziativa ufficiale. Ha una portata globale. Mira a diffondere le intenzioni di preghiera mensili del Pontefice. E’ sviluppata dall’Apostolato della preghiera. In cinque anni il video mensile del Papa è stato visualizzato più di 152 milioni di volte. Su tutte le sue reti sociali. E’ tradotto in oltre 23 lingue. E  ha una copertura stampa in 114 Paesi. Fratelli senza barriere. Nel nome di Cristo e del suo vicario.

Giacomo Galeazzi

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