La denatalità è una questione molto importante e anche grave per come si sta sviluppando in Italia. I dati Istat ci dicono che, nel nostro Paese, si sta registrando un fortissimo calo dei nuovi nati. Ciò significa che, il sistema nel suo complesso, non si arricchirà di nuovi cittadini in grado di conferire nuovo sviluppo. A tutto ciò si aggiunge il grande numero di giovani che, circa 80 mila ogni anno, ovvero un milione nell’ultimo decennio, hanno espatriato con tutto ciò che ne consegue. La convergenza di questi due elementi comporta un depauperamento complessivo dei cittadini, dei loro saperi nonché dei loro sogni.
Ecco perché, alla luce di questo, bisogna aiutare concretamente la prospettiva futura delle giovani generazioni, dando loro un lavoro dignitoso, con l’obiettivo di permettere loro di costruirsi una famiglia e di avere una casa a prezzi ragionevoli. A tal proposito ormai, in riguardo all’edilizia residenziale pubblica in Italia, si ricorda solamente il cosiddetto “Piano Fanfani”, risalente a molti anni fa. In altre parole, quindi, dare certezze ai più giovani è un presupposto fondamentale per garantire lo sviluppo sociale ed economico di tutti i Paesi. Inoltre, occorre ricordare che, denatalità ed espatri, insieme, generano una perdita annua di ricchezza tra reddito spendibile nel mercato e contributi sociali pari a ben 25 miliardi di euro i quali, molto spesso, si traducono in tagli al sistema di welfare. È pertanto necessario intervenire su vari fronti, tra cui quello delle pensioni che, attualmente, purtroppo, ad ogni inizio anno, vengono ridotte della loro perequazione. In mancanza di giovani e di lavoro è chiaro che, le risorse per dare le risposte adeguate a questa problematica, vengono meno.
Le crescenti diseguaglianze presenti nel Paese devono essere contrastate. Non è possibile che vi siano famiglie che guadagnano milioni di euro e, contemporaneamente, sei milioni di poveri. Il mercato viene fatto soprattutto dai cittadini che fanno la spesa tutti i giorni quindi è necessario che, si risponda con efficacia alle fragilità emergenti, innanzitutto attraverso il salario minimo legale, già presente in molti Paesi europei, nonché attraverso una tassazione dei grandi patrimoni, affinché si possano aiutare più efficacemente tutti coloro che faticano ad arrivare alla fine del mese. Questo principio sta alla base del principio di solidarietà e deve essere attuato.
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