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Democrazia e libertà, valori irrinunciabili e da difendere

E’ stata significativa la dichiarazione esaustiva e chiara della Presidente del Consiglio fatta ieri in occasione della commemorazione della festa della Liberazione all’Altare della Patria. Alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, Meloni ha ricordato che con la fine del fascismo si è riaffermata la democrazia, ribadendo nel suo discorso l’avversione per tutti i regimi autoritari. Poi ha precisato di essere contro a tutti i regimi autoritari: quelli di ieri e quelli di oggi. In Europa e nel mondo, ha ribadito, intendiamo avversarli con coraggioso impegno. Ha concluso dicendo che bisogna essere capaci di unirsi sul valore della libertà.

Si può dire che le parole pronunciate sono dense di significato sia per il passato che per il presente e si prestano a molti interrogativi ai quali dobbiamo saper dare risposte immediate. Però mentre Meloni si pronunciava per libertà che richiede unità, in molte piazze, come negli anni scorsi, si è riaffermata l’intolleranza, e così si è tradito clamorosamente lo spirito essenziale della resistenza al nazifascismo. L’Unità di popolo è stato elemento costitutivo per la lotta contro gli oppressori, senza di essa non ci saremmo riscattati dalle colpe passate. Non avremmo neanche potuto gettare le basi per la nuova Italia Democratica con la nostra Costituzione che ha continuato a unire tutti coloro che amavano la libertà al prezzo delle torture, della vita. L’amore per la libertà spinse alla guerra partigiana persone di ogni filosofia politica che come unica demarcazione per la collaborazione, vedevano la adesione piena alla costruzione dell’Italia Democratica. Dunque monarchici, repubblicani, democristiani e socialisti comunisti e liberali vollero collaborare nell’interesse principale di valori democratici che garantiscono la libertà.

Come è possibile che nelle commemorazioni del 25 aprile ci si possa appropriare impunemente di una gloriosa storia che non appartiene a nessuna fazione politica ma a tutti i democratici di allora e di oggi. Come è possibile che si possano discriminare le associazioni ebraiche le cui infamie subite in quegli anni terribili convinsero molti italiani della necessità di abbattere il fascismo con la lotta armata? I nuovi fascismi nel mondo di oggi hanno il solito volto delle dittature del 900. Essi in ogni continente ed in ogni epoca hanno torturato, imprigionato, ucciso i democratici, per privare le persone del bene più prezioso: la libertà di unirsi in associazioni per far vivere l’idea che ogni persona è uguale all’altro di fronte alla legge, che attraverso il proprio lavoro si conquista la propria autonomia e personalità. Queste gravi situazioni sono ancora oggi presenti in vari luoghi del mondo e questo ci chiama a reagire in nome dei diritti naturali delle persone. Questa convinzione ci fa progredire, ed invece le oscure lusinghe, i tradimenti dei collaborazionisti, i ricatti della diabolica disinformazione degli infiltrati nelle nostre democrazie, nascondono le stesse insidie che nel 900 hanno condotto l’Europa nel baratro. Tali fatti si potranno di nuovo riprodurre per la fine delle Democrazie e dunque delle nostre libertà individuali e collettive.

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