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Ecco le cose che potremo fare a Natale

Manca poco più di un mese al Natale e non bisogna essere dei raffinati analisti per capire che sarà un Natale diverso dagli altri. La pandemia che ci tiene ancora in affanno ci prepara a festività natalizie differenti da quelle che abbiamo vissuto nel corso della nostra vita. E’ come se fossimo in guerra. Il nemico è microscopico, invisibile, ma sta mietendo tante vittime in tutto il mondo da ormai molti mesi. Ed il nostro desiderio di festa, di intimità familiare, di spensieratezza non deve farci abbassare la guardia sulle precauzioni necessarie per non ammalarci e per non continuare a diffondere il nefasto Covid 19, per la salute di noi stessi e di tutte le nostre persone care.

Che Natale sarà? Ci ha provato a descriverlo il premier Conte raccomandando a tutti sobrietà ed immaginando un Natale senza veglioni e senza abbracci. C’è però voglia di creare intorno a noi almeno una atmosfera che ci faccia vivere in serenità la festa più sentita al mondo.

Leggendo le notizie che arrivano da tutta Italia, notiamo che tanti si stanno attrezzando per creare nelle città, una serena atmosfera natalizia. Da Bergamo, così duramente colpita dalla pandemia, arriva la notizia che verrà innalzato un albero di Natale di 15 metri, un abete della Val Seriana, già battezzato l’abete della speranza anti Covid: è facile prevedere che diventerà presto il simbolo della voglia di ripartenza della comunità lombarda così provata dal virus. A Trento, invece, si sta puntando su installazioni luminose e mostre fotografiche nel centro storico con l’intento di coinvolgere, almeno emotivamente, i cittadini. Ad un “Natale digitale” si sta preparando anche Venezia con una installazione luminosa in piazza San Marco che avrà la forma di un “albero della vita”.
C’è poi chi punta tutto sulla solidarietà, come il comune di Forlì che per Natale ha deciso di destinare 300 mila euro in buoni spesa per le famiglie in difficoltà che vivano situazioni di emergenza alimentare a causa della crisi economica causata dal coronavirus. Non rinuncia alle tradizionali luminarie la città di Catania che ha deciso di portare le luci natalizie nelle tradizionali vie dello shopping.

Insomma, pur nel rispetto delle regole, si cerca un pò in tutta Italia di prepararsi a festeggiare il Natale introducendo un pizzico di “normalità” in una situazione decisamente inedita per tutti, specialmente per i bambini che non potranno festeggiare come in passato una delle feste più attese.

Rimane intatto il senso del Natale cristiano: i credenti potranno attendere l’arrivo di Gesù Bambino nelle tradizionali messe di mezzanotte o nelle celebrazioni liturgiche natalizie che si svolgeranno in tutte le Chiese nel rigoroso rispetto delle normative anti Covid.
Per credenti e non credenti segnaliamo la proposta della scrittrice Dacia Maraini che di fronte alla prospettiva di un Natale diverso, senza cenoni e adunate familiari, propone di fare qualcosa che ci arricchisca anche se siamo da soli.

La scrittrice suggerisce di leggere, di perdersi cioè tra le pagine di un libro. E’ certamente una alternativa molto interessante che non si limita soltanto al rispetto delle cautele anticovid: la lettura aiuta a non sentirci da soli e nutre il nostro spirito. Due effetti decisamente “natalizi” anche in questi tempi così difficili per tutti.

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