“Come volete gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro”: tutti vorremmo incontrare una persona che sa perdonare, un uomo che non giudica gli errori degli altri ma è invece attento ai suoi sbagli, che non si sente superiore ma è consapevole che tutto è Grazia. Incontrare una persona così, vuol dire incontrare un cristiano, qualcuno che ci dimostra che Gesù è vivo e presente ancora oggi.
La fede non è uno sforzo per osservare precetti e regolette, un insieme di prescrizioni che servono a fare delle brave persone, oneste, di cui gli altri possono riconoscere la rettitudine morale, frutto del loro impegno e della loro coerenza. Per questo Dio mai avrebbe mandato Suo figlio a morire in Croce: invece lo ha fatto per farci ricevere la Sua capacità di amare, per farlo in un modo sconosciuto e incomprensibile per l’uomo che conta solo su sé stesso.
Gesù Cristo è venuto tra noi per donarci qualcosa di molto più bello e di più profondo che farci ricevere una patente di “brave persone”, per questo bastava la nostra onestà e forse la legge dello Stato. Cristo è venuto per distruggere il potere della morte che ci impedisce di amare chi è diverso da noi, chi non la pensa come te…perché tu possa amare i difetti di tua moglie e di tuo marito, gli sbagli dei tuoi figli, perdonare la cattiveria dei falsi amici.
Solo chi ha incontrato Cristo può avere questa capacità, perché ha ricevuto una nuova natura. Si riconosce in lui “l’uomo celeste” di cui ci parla San Paolo nella seconda lettura di oggi, frutto solo dell’opera dello Spirito Santo: soltanto quest’uomo è capace di porgere l’altra guancia, di non vendicarsi. É inutile sforzarsi, da soli mai potremo farlo, mai riusciremo ad amare i nostri nemici come ci chiede il Vangelo oggi.
Questo però è l’amore di cui abbiamo bisogno. Non basta il sentimento per sposarsi, per donare la vita alla Chiesa non è sufficiente fare delle belle prediche o tante liturgie suggestive, parlare di misericordia e poi eliminare senza pietà chi non la pensa come noi, uccidere nel cuore chi ci sta accanto. Soltanto chi ha incontrato il perdono di Cristo sarà capace di fare “opere Celesti”.
Saremo giudicati sull’amore, quello vero: Madre Teresa ci ricordava che quando arriverà il momento del giudizio Dio non ci chiederà “Quante cose buone hai fatto nella tua vita”? ma “Quanto amore hai messo in quello che hai fatto?”.