I conflitti che lambiscono la nostra “Casa Comune” sono numerosi e provocano numerose vittime innocenti, basti pensare all’Ucraina, al Medio Oriente e alla Repubblica Democratica del Congo. Alla luce di questo preoccupante scenario internazionale, noi cristiani, abbiamo il dovere di promuovere la pace e il disarmo senza alcuna esitazione, attraverso l’amore per il prossimo, il perdono e la riconciliazione. In particolare, l’azione volta alla diffusione della pace non deve limitarsi alla cessazione delle guerre, ma deve lambire anche la costruzione di una cultura della solidarietà e della giustizia sociale. Su questo versante, il disarmo, inteso non solo come la riduzione delle armi, ma anche come un invito ad arginare la violenza e a incentivare la diplomazia, ovvero un obiettivo etico che sfida la logica di predominio e di paura che caratterizza spesso le relazioni internazionali. Promuovere la pace, per i cristiani sulla base del Giubileo che stiamo vivendo, significa essere “Pellegrini di Speranza” in un mondo che spesso sembra privo di risposte concrete ai conflitti. Significa impegnarsi attivamente nella difesa dei diritti umani, nella costruzione di ponti tra le diverse culture e religioni, e nell’offrire spazi di dialogo e riconciliazione.
A tal proposito, il prossimo 24 febbraio, in occasione del triste anniversario dell’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, al fine di affermare i valori della pace e della fraternità ad ogni latitudine, Civiltà dell’Amore organizzerà ad Assisi un tavolo della pace in cui, vari esponenti appartenenti a diverse confessioni religiose, si riuniranno per lanciare un deciso appello, in primis all’Europa, per far sì che cessino le guerre e si porti avanti una concreta politica di disarmo nucleare. Dobbiamo propendere ogni sforzo affinché, il nostro continente, si adoperi sempre di più per riaffermare il valore dell’impegno fattivo per un futuro di pace, sulla base dell’insegnamento di De Gasperi, Schuman e Adenauer i quali, dopo aver vissuto la tragedia della Seconda guerra mondiale, hanno posto le basi per 80 anni di convivenza pacifica tra popoli diversi.
La riaffermazione di questi obiettivi vuole partire proprio da Assisi, il luogo simbolo della pace per eccellenza, a 800 anni dalla stesura del Cantico delle Creature di San Francesco il quale, con parole bellissime, ci insegnava ad amare e rispettare il Creato e ogni essere vivente. Tutto ciò, senza se e senza ma, deve essere fatto anche e soprattutto oggi e, la pace, il disarmo e il dialogo interreligioso, ne costituiscono un primo e molto importante passo.