In un periodo di paura e di insicurezza per il futuro e di chiusura e sospetto nei confronti degli altri che ci blocca, nella festa dellāEpifania, siamo invitati a metterci assieme in cammino verso una meta comune che dia senso alla nostra vita. In diversi poemi dallāOdissea alla Divina Commedia la figura letteraria del viaggio ĆØ stata usata per descrivere lāavventura umana come un viaggio alla ricerca di Qualcuno odi qualcosa che doni sicurezza e pace.
I Magi d’Oriente, rappresentanti di tutte le nazioni, che inaugurano il cammino dei popoli verso Cristo sono figure emblematiche di coloro che cercano la risposta alle grandi domande sull’uomo, sullāuniverso e su Dio. A questa aspirazione di tutte le genti risponde la paradossale manifestazione di un Dio fatto bambino. Il riconoscimento che il Figlio di Dio si ĆØ fatto uomo per amore di tutti gli uomini e per ciascuno di essi, ci offre un criterio di giudizio prezioso per il nostro tempo.
LāEpifania ĆØ il compimento della promessa che ha sostenuto il viaggio dei Magi e sostiene il viaggio di ogni persona. L’Epifania ĆØ la festa della speranza. Nel Natale del 1940, nel campo di concentramento di Treviri, il filoso J.P. Sartre fece dire al re Magio Baldassarre in risposta al disperato Bariona: “Ć vero che noi magi siamo molto vecchi e molto saggi e conosciamo tutto il male della terra. Tuttavia quando abbiamo visto quella stella in cielo, i nostri cuori hanno fatto un balzo di gioia come quello dei fanciulli e noi siamo stati simili a dei bambini e ci siamo messi in cammino, perchĆ© volevamo compiere il nostro dovere di uomini, che ĆØ quello di sperare”.
Oggi di fronte allāabisso di male che sembra sommergerci, al susseguirsi del numero delle vittime della pandemia che ci lascia indifferenti, cāĆØ bisogno di una speranza piĆ¹ grande, che permetta di preferire il bene comune di tutti al lusso di pochi e alla miseria e alla disperazione di molti. Per questo cāĆØ bisogno di uomini e donne che nutrano una grande speranza e possiedano perciĆ² molto coraggio: il coraggio dei Magi, che intrapresero un lungo viaggio seguendo una stella, e che seppero inginocchiarsi davanti a un Bambino che donĆ² loro una āgrandissima gioiaā e al quale offrirono i loro doni preziosi.
Abbiamo tutti bisogno di questo coraggio, ancorato a una salda speranza che ci faccia passare dallāisolamento alla comunione, dalla cultura del tornaconto egoistico alla cultura del dono, inteso come azione gratuita del dono di sĆ© come risposta al dono della vita che riceviamo ogni giorno.
Lāapertura universale dellāEpifania, di cui sono un simbolo i Magi, ĆØ un invito rivolto a noi tutti ad affrontare la situazione attuale della nostra societĆ multietnica e multi religiosa a partire da quella che papa Francesco chiama āla mistica della fraternitĆ ā, perchĆ© ci dĆ la certezza e la gioia che Dio ĆØ con noi e noi siamo con Lui, tutti figli dello stesso Padre, fratelli e sorelle fra di noi, perchĆ© fratelli e sorelle di quel Bambino, Figlio di Dio e della Vergine Maria, che ci genera ad una novitĆ di vita e ci apre alla speranza.