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Consumi, cosa fare nell’attuale contesto

Foto di chris s da Pixabay

Attualmente, in Italia, sul fronte dei consumi delle famiglie, stiamo vivendo una condizione di stasi molto negativa. Lo si desume da un dato clamoroso: la produzione industriale, rispetto allo scorso anno, è scesa del 3,3%. I cittadini a causa di stipendi e pensioni al palo, hanno visto decrescere il loro potere d’acquisto, comprano meno del necessario e l’inflazione continua a mordere.

Basti pensare che, un recente studio Ocse, ha formalizzato una discesa dei salari nell’ordine del 7% rispetto al biennio 2019 – 2020 e, allo stesso modo, le pensioni, non vengono perequate al tasso di inflazione. È quindi chiaro ed evidente che, tutto ciò, si trasforma in un peggioramento della condizione delle famiglie, ma anche per la situazione economica generale del Paese.

Alla luce dell’attuale contesto economico italiano, quindi, è necessario adeguare le pensioni e gli stipendi all’inflazione, rinnovare i contratti di lavoro e abbassare il cuneo fiscale il quale, occorre ricordarlo, opprime tantissimo le imprese e i salari. Servono interventi celeri, finalizzati a ridare un po’ di respiro al potere d’acquisto dei cittadini che, ormai, è ridotto ai minimi termini.

Inoltre, occorre imprimere una forte accelerazione agli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attualmente fatti nella misura del 40% e non del 100%, come invece dovrebbe essere. Fare questo significa anche contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e alla riconversione ecologica, ma anche dare lavoro ai più giovani.

Questi ultimi non devono più essere costretti a emigrare per avere un impiego dignitoso, ma devono poterlo trovare in Italia e, l’attuazione del Pnrr, può imprimere un cambiamento su questo versante.

Rosario Trefiletti: