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Bergoglio, Benzi, Mattarella: tre testimoni di condivisione

Papa

Papa Francesco, don Oreste Benzi, Sergio Mattarella: tre maestri di condivisione. E’ nella condivisione che “Dio compie miracoli”, insegna papa Francesco. Etimologicamente condividere (cioè “con” più “dividere”) significa spartire insieme con altri. Il Pontefice prende spunto dalla moltiplicazione evangelica dei pani e dei pesci per rivolgere un invito ad abbandonare la logica dell’accumulo e del potere. Così da lasciarci conquistare dalla logica di Gesù, che è quella della condivisione e del dono. “È interessante vedere come avviene questo prodigio- evidenzia Jorge Mario Bergoglio-. Gesù non crea i pani e i pesci dal nulla, ma opera a partire da quello che gli portano i discepoli”. “I discepoli gli chiedono di condividere tutto quello che ha da mangiare. “Sembra una proposta insensata. Perché privare una persona, per lo più un ragazzo, di quello che si è portato da casa e ha il diritto di tenere per sé? Perché togliere a uno ciò che comunque non basta a sfamare tutti? Umanamente è illogico – afferma Francesco-. Ma per Dio no. Anzi, proprio grazie a quel piccolo dono gratuito, e perciò eroico, Gesù può sfamare tutti. È un grande insegnamento per noi. Ci dice che il Signore può fare molto con il poco che gli mettiamo a disposizione”. La storia della salvezza è piena di esempi di persone che hanno mostrano questa logica della piccolezza e del dono. Così diversa dalla nostra. “Noi cerchiamo di accumulare e di aumentare quel che abbiamo. Gesù invece chiede di donare, di diminuire”, osserva il Pontefice che continua: Noi vogliamo moltiplicare per noi. Gesù apprezza quando dividiamo con gli altri. Quando condividiamo”. Ciò è particolarmente evidente nel vangelo di oggi, dice Francesco. E aggiunge: “È curioso che nei racconti della moltiplicazione dei pani presenti nei Vangeli non compare mai il verbo ‘moltiplicare’. Anzi, i verbi utilizzati sono di segno opposto. ‘Spezzare’, ‘dare’, ‘distribuire’. Il vero miracolo, dice Gesù, non è la moltiplicazione che produce vanto e potere. Ma la divisione, la condivisione, che accresce l’amore. E permette a Dio di compiere prodigi”.E’ il vangelo della condivisione testimoniato dal Servo di Dio don Oreste Benzi. “Infaticabile apostolo della carità” (come lo definì Benedetto XVI) in cammino verso la santità. “Nella condivisione la grande parola è questa: ‘Ti voglio bene‘- è la lezione di don Benzi-. Credo che tutte le nostre malinconie, tutte le nostre tristezze siano dovute al fatto che non ci sentiamo dire da qualcuno: ‘Ti voglio bene’. Qui non sto pensando al rapporto tra due fidanzati o tra gli sposi, no! Il significato è molto più vasto. Molto più esteso. Ogni persona si sente dono nella misura che esiste per qualcuno. Se uno non esiste per qualcuno, in realtà è come se non esistesse“. E aggiunge: “Allora la vita è un canto nella misura che tu accogli, nella misura che tu sei dono. Ma tu prendi coscienza che sei un dono solo quando c’è un altro che accoglie il tuo dono. Ebbene, nella condivisione diretta della vita dei poveri, degli ultimi, quale sorte ci è capitata di vivere?” Proprio quella, secondo il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, di “avere come dono di Dio coloro che più recepiscono il dono. Coloro che non sono amati da nessuno. Coloro dei quali non si innamora nessuno. E che quindi hanno un potere enorme di capirti come dono. Mentre succede molte volte che ci vogliamo donare a chi è così sazio del vuoto. Perché si può essere sazi del vuoto.  non ci accorgiamo di chi invece ha questa maggiore capacità di capire il dono, il dono stupendo di Dio. Ma tutta la vita è un dono. Un canto stupendo”.

Foto © Quirinale

In piena pandemia il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha detto: “L’Italia sta attraversando un momento particolarmente impegnativo. Siamo un grande Paese moderno, abbiamo un eccellente sistema sanitario nazionale che sta operando con efficacia. E con la generosa abnegazione del suo personale, a tutti i livelli professionali. Supereremo la condizione di questi giorni.  Desidero invitare tutti a osservare attentamente le indicazioni del governo. Anche se possono modificare temporaneamente qualche nostra abitudine di vita. Rispettando quei criteri di comportamento, ciascuno di noi contribuirà concretamente a superare questa emergenza. Il momento che attraversiamo richiede coinvolgimento, condivisione, concordia, unità di intenti nell’impegno per sconfiggere il virus: nelle istituzioni, nella politica, nella vita quotidiana della società, nei mezzi di informazione. Senza imprudenze ma senza allarmismi, possiamo e dobbiamo aver fiducia nelle capacità e nelle risorse di cui disponiamo”.

 

Giacomo Galeazzi: