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Con Cristo scopriamo che nella vita non siamo mai soli

Il Verbo si è fatto carne, cioè Dio si è fatto uomo e ha abitato tra noi: in tal modo grazie all’aspetto umano si è adattato a vivere tra noi, ci ha istruito con la parola, ci ha dato esempio di vita, ha combattuto per noi contro il nemico, morendo e risorgendo ha distrutto la nostra morte” (Beda il Venerabile, Omelie sui Vangeli, I).

“Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος, il Verbo si è fatto carne!” ascoltiamo ancora una volta in questa domenica nel prologo del Vangelo di Giovanni: Dio ha parlato, è venuto a cercarci nella nostra realtà, ha risposto al nostro bisogno di essere salvati! Il Verbo si fa “carne” significa che Cristo è veramente uomo, uomo completo, e veramente Dio, come abbiamo festeggiato nella festa di Maria Madre del Signore, il primo giorno dell’anno nuovo.

Gesù ha assunto, cioè, tutta la nostra natura: anima e corpo, compresa la nostra dimensione di fragilità, escluso il peccato. Anche Lui ha combattuto le tentazioni, a cui tutti noi siamo soggetti fino alla morte, e le ha vinte.

Dove è oggi il Signore, ci chiediamo tante volte…? “…e venne ad abitare in mezzo a noi!”: è con te, a casa mentre stai con i tuoi figli, al lavoro, quando sei in macchina nel traffico, la sera prima di addormentarti…nelle piccole e grandi cose. Così, con Cristo, come annuncia il Vangelo oggi, scopriamo che nella vita non siamo mai soli.

Siamo destinati a ricevere doni immensi perché Cristo è presente sempre nella nostra vita. Quando permettiamo allo Spirito Santo di agire, in noi si compiono disegni meravigliosi: il Signore attraverso di noi, vuole mostrare al mondo la Sua Luce. La nostra debolezza, affidata a Gesù, non impedisce a Dio di compiere nella nostra vita grandi cose: questo è il frutto dell’incarnazione.

Ogni eucarestia che celebriamo diviene così non più soltanto un adempimento di un precetto da assolvere, ma un canto di lode e di ringraziamento che nasce dal profondo del nostro cuore, perché il Signore si è caricato volontariamente della nostra povera umanità perché in noi vivesse la Sua divinità.

Possiamo allora proclamare con San Paolo: “Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale in Cristo” (la lettura agli Efesini di oggi).

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