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Francesco e la “cura dell’unità”. 70 anni di Cl

Cl ieri e oggi. Da Giovanni Paolo II a Francesco. Con un illuminante “amarcord”. A Castel Gandolfo, Karol Wojtyla non rinuncia alla sua abitudine di incontrare i giovani e dialogare con loro. Ne riceve un gran numero. Prova simpatia verso quei movimenti cattolici fortemente identitari come Comunione e Liberazione. Visita il Meeting di Rimini il 29 agosto 1982. Resta emblematica la sua battuta al segretario: “Poiché non possiamo andare in Polonia, allora andiamo a Rimini”. Qualche anno dopo, il gruppo dirigente del Meeting riesce a farsi invitare a colazione. Alla tavola del Papa, a sorpresa, trovano Wanda Poltawska, sopravvissuta ai lager e amica del Pontefice polacco. Anche lei prova simpatia per questi giovani, le piace certa militanza, ma non per questo rinuncia a muovere dei rilievi critici, anzi, lo fa proprio perché si sente vicina alla loro ispirazione. ClEmilia Guarnieri, presidente del Meeting, ha rievocato quell’incontro conviviale. Intorno al tavolo ovale, insieme al filosofo Tadeusz Styczen e al segretario del Papa, monsignor Stanislaw Dziwisz, c’è la vecchia amica del Papa, Wanda Poltawska, che anni dopo, nel 1998, racconterà al Meeting la sua drammatica esperienza nei campi di concentramento. Ci sono cose buonissime: frutta, dolci, torte, uova sode, caffè. Ma l’emozione gioca brutti scherzi. Nessuno mangia, tranne il Papa e Wanda. Che parla, parla, parla. Possiamo immaginare la scena: i giovani sono lì compunti, emozionati. Giovanni Paolo II è al solito gioviale e di buon umore. Wanda tiene banco e forse un po’ esagera. Al punto che Wojtyla quasi la rimbrotta. Racconterà poi Guarnieri: “Ogni tanto noi raccontavamo qualcosa. A un certo punto lei ci interrompe e dice che al Meeting parliamo poco della famiglia, dell’aborto, ecc. Io stavo iniziando a giustificarmi quando il Papa mi interrompe: ‘Non datele ascolto, voi fate un’altra cosa, il Meeting fa una cultura di frontiera. Andate avanti così'”ClTra il 2002 e il 2004 il memorabile scambio epistolare tra Karol Wojtyła e il padre di Cl. Si concluderà con una lettera in cui don Luigi Giussani scrive: “Non solo non ho mai inteso ‘fondare’ niente. Ma ritengo che il genio del movimento che ho visto nascere sia di avere sentito l’urgenza di proclamare la necessità di ritornare agli aspetti elementari del cristianesimo. Vale a dire la passione del fatto cristiano come tale nei suoi elementi originali, e basta”. L’ultimo messaggio di don Giussani al Movimento è del 16 ottobre 2004, in occasione del pellegrinaggio a Loreto per i cinquant’anni di CL. Le parole iniziali sono: “Oh Madonna, tu sei la sicurezza della nostra speranza! Questa è la frase più importante per tutta la storia della Chiesa. In essa si esaurisce tutto il cristianesimo”.ClIn una società attraversata dalla crisi educativa il Papa rilancia il ruolo formativo di Cl. Francesco lo ha fatto con una lettera inviata a Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione. In occasione dell’anniversario della morte di don Giussani e per i 70 dalla nascita del movimento. Jorge Mario Bergoglio esorta ad “avere cura dell’unità tra voi”. Infatti “essa sola, nella sequela ai pastori della Chiesa potrà essere nel tempo custode della fecondità del carisma che lo Spirito Santo ha donato a don Giussani: E cioè: “Vi do un comandamento nuovo. Che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato, cosi amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri“. ClDa qui la necessità di “andare oltre interpretazioni personalistiche che rischiano di sottendere una visione unilaterale del carisma stesso”. Francesco chiede di “continuare il lavoro intrapreso che mira a preservarne una visione integrale”. Il cammino educativo avviato nel movimento “sta anche contribuendo a correggere alcuni fraintendimenti”. E a “proseguire la vostra missione nella fedeltà al carisma donato alla Chiesa per il tramite di don Giussani”. Solo questa obbedienza, “continuamente riscoperta e alimentata, potrà assicurare tra voi una sempre più ricca esperienza di vita cristiana” E. il rinnovamento della presenza di cl nel mondo, per il bene di tutta la Chiesa.

 

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