Una porta stretta: non si passa con la perfezione e la bravura, ma solo con la piccolezza, con l’umiltà, riconoscendo che abbiamo bisogno di Cristo, perché senza di Lui non si può entrare. Molti potrebbero cercare di entrare con i loro sforzi, ma non potranno riuscirvi: solo la Santa Umiltà di Cristo la apre.
Tutto è Grazia nel cristianesimo, ma è necessario desiderare questa Grazia, chiedere, anche con pianti e suppliche, di decidersi a scegliere la via di Cristo, la via “della vita”, abbandonando le tante facili strade di morte. Apre il regno dei Cieli quella chiave che Cristo ci ha conquistato, morendo sulla Croce per noi.
Per questo è necessario annunciare all’uomo la verità del Vangelo, indicare la via della Salvezza, perché possa ricevere la Grazia di desiderare di cambiare vita, di dare spazio a Cristo: solo la verità ci permette di sperimentare il dono più grande dell’Amore di Cristo, il Suo perdono e la Sua Misericordia.
Ma se tutto è indifferente, l’uomo non può più chiedere perdono, non può più incontrare questo Amore per il peccatore, come fa il buon ladrone; se le azioni non hanno una conseguenza Eterna e non c’è più il peccato allora non ha più senso annunciare che Cristo può donare la Sua Grazia per una vita nuova!
Questa è la vera carità: annunciare la Verità, che non tutto va bene, che non è vero che tutto è relativo, che anche senza pentirsi, senza voler cambiare per Cristo c’è la misericordia. Una Salvezza a “buon mercato” è dare più valore alla legge, che alla Grazia, alla Misericordia che Cristo ci ha donato venendo tra noi, facendosi Lui peccato per salvarci.
La porta stretta del Vangelo di questa domenica è riconoscersi poveri, farsi piccoli per ricevere la Grazia della Misericordia di Dio.