Categories: Editoriale

Cadono dalle nuvole, ma non dalla poltrona

Logo Interris - Cadono dalle nuvole, ma non dalla poltrona

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Cadono dalle nuvole, ma non dalla poltrona

“A mia insaputa”. E’ una delle frasi ormai più ricorrenti della politica nostrana. Dalla casa di Scajola con vista sul Colosseo, ai fondi regionali (nord, centro e sud non fa differenza) sperperati per attività private, agli appalti truccati inseriti nell’inchiesta Mafia capitale, la politica italiana – da destra a sinistra, mai par condicio fu più rispettata… – si smarca, filosofeggia, e parafrasando il grande Socrate, sa di non sapere.

Tutti cadono dalle nuvole quando si chiede conto di ciò che sta accadendo; delle presunte ruberie, delle relazioni pericolose con esponenti ambigui, del giro di soldi che passava persino sotto il proprio naso. Nessuno però molla la poltrona, trincerandosi dietro un “non sapevo” alla Marino, o un “nessuno della mia giunta è stato coinvolto” alla Zingaretti. Ma qui non è questione di Pd, perché – come detto – il vizio è comune.

Piuttosto viene da chiedersi quale modello di politica abbiano in mente i nostri amministratori. Perché se fare politica significa gestire al meglio i soldi pubblici, nel conto bisogna mettere anche il controllo di ciò che accade, la rendicontazione non solo formale ma sostanziale di come vengono spesi. E se è sacrosanto che la responsabilità penale sia personale – e dunque è giusto che in Tribunale ci finisca solo chi è accusato di aver “rubato” – la responsabilità politica invece è generale.

E proprio la politica, intesa come appartenenza ai partiti, dovrebbe cogliere queste occasioni – ormai stancamente ripetitive e inquietanti allo stesso tempo – per fare un passo indietro e rigenerarsi.
Non è soltanto una questione di elezioni, che pure sarebbero la conseguenza formale inevitabile delle dimissioni, ma di ricostruzione di un’immagine offuscata, di una credibilità ormai svanita.

Le ultime elezioni regionali hanno consegnato all’Italia un partito dell’astensionismo sempre più corposo. E se la gente non ha più voglia di andare a votare, uno dei motivi è proprio questa deresponsabilizzazione di chi governa. A tutti i livelli e di ogni colore.

Non è più accettabile che chi ha posti di comando, nel momento in cui c’è da prendere decisioni, se ne lavi le mani. Un Pilato la storia lo ha già avuto, e non ha fatto una gran figura…

 

Angelo Perfetti: