Categories: Editoriale

BRAVO GALANTINO!

Logo Interris - BRAVO GALANTINO!

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: BRAVO GALANTINO!

Non è una questione di convinzioni politiche, etiche o religiose, ma di giustizia. Non è mia usanza esaltare l’operato dei prelati, anzi talvolta mi permetto anche di rivolgere loro delle critiche. Eppure questa volta il segretario generale della Cei ha sintetizzato il pensiero di molti italiani. Galantino merita un grande plauso per le recenti dichiarazioni in difesa dei disperati del mare, gli schiavi definiti migranti, ma, di fatto, gente realmente oppressa e costretta a inseguire una speranza abbandonando Paesi di cui nessuno vuole parlare. Delle vere cause di questa immane tragedia non si ode riflessione alcuna, dell’inaudita violenza di come vengono gestiti quei regimi oppressivi nessuno dice niente… ma forse sarà anche per ignoranza… Delle grandi castronerie da gossip, invece, si riempiono i giornali. Galantino ha fatto più che bene a ricordare lo straordinario operato del mondo cattolico chiedendo a certi politicanti di tacere.

Non ha usato mezzi termini definendoli, pur senza fare nomi, “piazzisti da quattro soldi che pur di prendere voti, di raccattare voti, dicono cose straordinariamente insulse”. “Chi difende questa invasione clandestina, che sta rovinando l’Italia – ha replicato Salvini, il leader della Lega – o non capisce o ci guadagna”. Pronta è arrivata la contro replica del presule: “A chi tante volte sento dire ‘se li portino a casa’ dico che probabilmente non sa che le nostre parrocchie, le nostre comunità, tante realtà anche non religiose stanno accogliendo gli immigrati”. Secondo Galantino, infatti, non si possono acquistare “consensi sulla base di realtà e drammi che invece andrebbero guardati con grande realismo e con un poco più di attenzione e di cuore”.

Coloro che chiedono alla Chiesa di non intromettersi in certi temi sociali dimostrano il fastidio delle scomode verità che non possono invece essere sottaciute. Bravo è stato Galantino a rispondere senza tanti giri diplomatici a coloro che sanno soltanto alzare polverose polemiche; puntando il dito “contro” quando poi essi stessi siedono da anni nelle poltrone del parlamento italiano ed europeo senza essere stati mai in grado di affrontare i veri problemi. Sono i politici da show, abili ad usare i media per ricevere i consensi fomentando la rabbia della gente, incutendo timori, distorcendo la realtà senza conoscerla, sparando finte cifre da capogiro per impressionare, usando il tema dell’immigrazione con una modalità che può alimentare atteggiamenti razzisti. Tutti sanno che l’Italia è costituita anche da tantissime persone straniere che compiono per noi i lavori più faticosi e umili. A volte sono trattati come una sottospecie, sottomessi ad orari incredibili e facilmente ricattabili. Di fatto ci sono molti mestieri che i nostri giovani non vogliono più svolgere da diversi anni e che sono inevitabilmente diventati di competenza dei “servi immigrati”.

Fa molto piacere sentire il segretario della Cei dar voce a chi non ce l’ha mettendosi dalla parte dei più deboli. La Chiesa non si deve lasciare intimidire dalle tante provocazioni che subisce, ma far sentire la voce della giustizia e della verità senza temere. I Vescovi sono pastori e guide di un popolo che chiede loro presenza concreta e visibile. Sono innamorati del Vangelo e per questo difensori dei più deboli. Vorrei sentirli più spesso insegnare le “cose di Dio” entrando concretamente nel tessuto di questa umanità ferita. Vorrei vederli chinarsi sulle miserie dell’uomo dando l’esempio per primi. La politica, quella vera, non può chiudere la bocca a nessuno; quando ciò avviene dimostra di valere ben poco.

Bisogna invece riorganizzarsi per sostenere ed incoraggiare i nostri giovani ad occuparsi del bene comune, a credere nel cambiamento, quello vero, impegnandosi nella politica per servire il popolo e non per servirsene come accade purtroppo in questo triste momento. I veri cattolici e credenti in Cristo non possono essere flosci e omertosi. Non possono neanche servire due padroni. Accogliere è evangelico così come ricercare le cause che provocano le ingiustizie. La propaganda razziale e di odio è un’altra cosa, lasciamola ai mercenari.

don Aldo Buonaiuto: Fondatore e direttore editoriale di In Terris, è un sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII. Da anni è impegnato nella lotta contro la prostituzione schiavizzata