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Attivare i corridoi umanitari: non possiamo più assistere alle tragedie del mare

Come stiamo vedendo in queste settimane, le persone continuano a migrare. Questo a causa della crescente miseria che c’è nei loro Paesi di origine, delle guerre, carestie, siccità. In Italia, ma anche in Europa, abbiamo bisogno di leggi per l’integrazione di queste persone. Per altro, è ormai evidente il bisogno che abbiamo in Italia di lavoratori migranti, sia in campo agricolo come la raccolta della frutta, sia in campo industriale o turistico.

Dall’altro canto non è una cosa giusta pensare di accogliere gli immigrati perché a noi mancano dei lavoratori. Accogliere perché queste persone sono in difficoltà è la meta alta, la meta del diritto. Però, sarebbe già un passo in avanti se la politica, che guarda molto l’economia, almeno per un discorso economico desse una risposta adeguata a queste persone.

Ma soprattutto, è ora di attivare i corridoi umanitari. Non è più possibile continuare ad assistere alle migliaia e migliaia di morti che si verificano nel Mar Mediterraneo o sulle altre rotte migratorie. Bisogna investire perché queste persone possano arrivare in Europa attraverso voli aerei sicuri; è necessario lavorare affinché ci sia una equa ripartizione fra gli Stati dell’Ue.

L’ultima modifica agli emendamenti al dl migranti – ossia togliere la protezione speciale . è arrivata per evitare i rischi di incostituzionalità che avrebbero portato il presidente della Repubblica a non firmare il provvedimento. Togliere la protezione speciale avrebbe fatto finire ancora di più nell’ombra migliaia di migranti.

Il problema dei flussi migratori è mondiale e per tanto va affrontato in maniera globale. E’ necessario partire dal cercare di rimuovere le cause che provocano le migrazioni con attenzione e rispetto del creato, creando posti di lavoro nelle terre di origine di queste persone.

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