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Vicenza e Adria-Rovigo unite per il Mozambico

Circa 674.000 euro: a tanto ammontano i fondi che le diocesi di Vicenza Adria-Rovigo hanno raccolto per aiutare gli abitanti del Mozambico colpiti dal ciclone Idai. Lo ha comunicato in una nota l'Ufficio missionario di Vicenza, che ha specificato che circa 100.000 euro provengono da donazioni di altre diocesi ed enti che hanno voluto sostenere la popolazione del Mozambico.

Il bilancio del ciclone Idai

Sono passati oltre tre mesi da quando il ciclone Idai si è abbattuto su Mozambico, Zimbabwe e Malawi. Al suo passaggio è stata ridisegnata la mappa del Paese, con strade divelte e città cancellate. Con i suoi 200 km/h, il ciclone ha sommerso diversi edifici sotto una coltre d'acqua, divelto strutture commerciali e indotto la chiusura di strutture sanitarie. Tutto questo ha acuito la situazione d'emergenza: secondo un bilancio, le vittime sono state diverse centinaia, mentre migliaia sono rimaste isolate, spingendo le Nazioni Unite a mobilitarsi con prontezza. Dopo aver attraversato il Mozambico, il 15 marzo il ciclone Idai ha raggiunto lo Zimbabwe, isolando il distretto di Chimanimani. In Malawi, il ciclone, unito alle forti piogge, ha causato gravi inondazioni in 14 dei 28 distretti. Nei paesi, i fiumi hanno rotto gli argini e hanno sommerso quasi completamente molte case, lasciando migliaia di famiglie sfollate. 

La raccolta fondi

Subito dopo il cataclisma, il 7 aprile, le diocesi di Vicenza e Adria-Rovigo hanno promosso una colletta straordinaria a cui le gente ha risposto con generosità. I fondi saranno destinati alla la ricostruzione della città di Beira, dove operano alcuni preti missionari e alcuni religiosi delle due diocesi venete: “La risposta è stata sicuramente eccezionale, fuori da ogni immaginazione – ha commenta Agostino Rigon, direttore dell’ufficio missionario di Vicenza –. Tutto questo è la testimonianza del legame forte che la nostra gente sente verso i missionari. Un legame che ha trovato convergenza con gli appelli dei vescovi Beniamino Pizziol e Pierantonio Pavanello, considerati meritevoli di una risposta generosa. La somma raccolta è davvero significativa, ma i bisogni in quella terra sono davvero enormi. Tutto è da ricostruire: case, scuole, ospedali, linee elettriche”. A tracciare un quadro attuale della situazione nel Paese africano è don Maurizio Bolzon, missionario della diocesi di Vicenza a Beira, che al settimanale diocesano La voce dei Berici: “Sono stati dismessi gli ospedali da campo montati per l’emergenza, ma gli ospedali sono ancora in crisi. Quello principale di Beira è ancora senza tetto e la sala operatoria inagibile. Molti malati sono in attesa di intervento e alcuni muoiono senza poter essere operati. Abbiamo sentito le due diocesi vicine. Ne siamo contenti. Ora avvieremo la ricostruzione grazie al denaro che inizia ad arrivare da Vicenza e da Rovigo. Lo useremo bene, senza sprechi e senza scelte frettolose, per una ricostruzione che possa durare nel tempo”. 

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