Venerdì sarà presentata una iniziativa della Chiesa di Rieti e di Slow Food nata dall'esperienza dell'enciclica di Papa Francesco “Laudato Si'” con uno sguardo focalizzato sui territori del Centro Italia devastati dal terremoto del 2016. Un progetto che mette al centro la prospettiva universale aperta dall’enciclica con uno sguardo particolare sullo scenario conseguente al terremoto nel centro Italia. L'enciclica, pubblicata nel maggio 2015, rappresenta una visione di ecologia integrale che non è affatto patrimonio esclusivo dei movimenti ecologisti ma affonda le sue radici nella Bibbia, fin dal racconto della Genesi in cui Dio affidò il giardino dell'Eden all'uomo perché lo coltivasse e lo custodisse. Il documento di Papa Francesco è anche un forte invito a cambiare stile di vita. Riflessioni che risultano particolarmente attuali e che hanno spinto la Chiesa di Rieti e Slow Food a pensare di proporre la costituzione di comunità locali che operino nello spirito dell’enciclica. Del resto, il territorio sabino è profondamente segnato dalla presenza di San Francesco, primo interprete di una vita in armonia con gli uomini e con la natura.
Di contro, la profonda ferita lasciata dal sisma è un paradigma di cosa può accadere quando le opere dell'uomo non tengono conto della natura e della sua forza. “Per questo – fa sapere la diocesi di Rieti – si è pensato di stabilire ad Amatrice un centro studi internazionale denominato “Casa Futuro – Centro Studi Laudato si’”, dedicato alle tematiche ambientali e alle loro ricadute sociali. Avrà sede nel padiglione centrale dell’Istituto Don Minozzi, che la Diocesi aveva già individuato come edificio da ristrutturare allo scopo di ospitare giovani per stage, scuole estive, percorsi di riflessione e scambio, eventi dedicati all’aggregazione e alla formazione. L’innesto del Centro Studi sottolinea il ruolo centrale dell’educazione nella ricostruzione dopo il terremoto e nella costruzione di un più ampio futuro comune. La formazione in tutto il mondo delle “Comunità Laudato si’” servirà a promuovere un nuovo modello di pensiero e di trasmissione delle conoscenze. La proposta della Chiesa di Rieti e dell’organizzazione guidata da Carlo Petrini è quella di dare alle comunità una struttura 'leggera', capace di adeguarsi alle diverse culture e alle diverse condizioni di vita nel mondo. A dare coerenza alle diverse esperienze, saranno alcune linee guida e un chiaro codice etico“. Il fondatore di Slow Food è da sempre tra i sostenitori di un'agricoltura sostenibile ed in prima linea contro gli Ogm e la ricerca scientifica sugli organismi geneticamente modificati.