E'stata ristrutturata con opere di consolidamento e miglioramento sismico la casa di accoglienza Sant’Emidio, ad Ascoli Piceno, che così torna a una nuova vita. La struttura era stata gravemente lesionata dal terremoto che nel 2016 colpì il Centro Italia. Dal punto di vista strutturale sono stati impiegati materiali innovativi come la fibra di carbonio. Per collegare i piani è stata realizzata una scala elicoidale in acciaio e un ascensore a vuoto pneumatico. Inoltre, è stata assicurata la piena accessibilità dei locali per le persone disabili. Seguendo la prassi del restauro scientifico, il palazzo è stato riqualificato conservando la caratterizzazione storica-artistica del territorio. L’edificio presenta, inoltre, spazi comuni di aggregazione.
L'inaugurazione
La struttura sarà inaugurata domani, martedì 25 giugno, alla presenza delle autorità e dei vertici del Banco Bpm, che ha finanziato i lavori con 850 mila euro. La Cei ha contribuito con 300 mila euro. “Si è fatta un’opera che dal punto di vista sismico dà la sicurezza di cui tutti abbiamo bisogno – afferma il vescovo mons. Giovanni D’Ercole su AgenSir -. Era la casa del clero, oggi si chiama casa di accoglienza. Il cambiamento più significativo è che non ci saranno solo preti. I sacerdoti, dopo aver terminato il loro servizio nelle parrocchie, continueranno in questa casa di accoglienza una vita di inserimento sociale che contribuisce a dare serenità e a quell’essere sacerdoti fino in fondo, mentre le persone che verranno potranno trovare anche quel supporto spirituale che dà sollievo, soprattutto in certi momenti della vita”.