Non siamo chiamati a strategie o a rinnovare l’organizzazione ecclesiastica ma a recuperare il senso ecclesiale della fede, a ritrovare la nostra identità di popolo di Dio”. Sono le parole del vescovo di Arezzo-Cortona-Santo Sepolcro, mons. Riccardo Fontana, dette dal pulpito della Cattedrale dei santi Pietro e Donato durante la messa con i 470 sinodali riuniti per consegnare nelle mani del presule il frutto del loro lavoro.
“Quando ci dimentichiamo della missione, perdiamo di vista il volto concreto dei fratelli e la nostra vita si rinchiude nella ricerca dei propri interessi e delle proprie sicurezze – ha sottolineato il presule ripreso su Sir –. Nel nostro cammino sinodale, se vogliamo essere in comunione con Dio e con il Papa, è da ricordare che l’unica autorità credibile è quella che nasce dal mettersi ai piedi degli altri per servire Cristo”.
Il Sinodo diocesano
Dall’8 aprile scorso – giorno dell’apertura ufficiale del Sinodo diocesano – i sinodali, suddivisi in 41 gruppi (“Circuli minores”) hanno lavorato sull’Instrumentum laboris, redatto sulla base delle consultazioni presinodali, e hanno espresso riflessioni e proposte secondo una griglia di lavoro comune. Il vescovo, nei prossimi giorni, consegnerà i lavori dei Circoli minores ai tre Circoli maggiori, composti dai coordinatori dei Circoli minores, che provvederanno alla redazione e all’approvazione del rapporto conclusivo che verrà presentato nell’assemblea sinodale plenaria del prossimo mese di settembre.