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Scrivere è un'arte che si impara giocando

Musei, archivi, biblioteche: da custodi delle tradizioni a centri di sviluppo per il territorio. Fino a domenica 15 marzo 2020, gli oggetti che ripercorrono la storia della scrittura saranno esposti lungo il percorso del Museo Diocesano di Jesi, creando curiose connessioni che vogliono valorizzare il ruolo degli istituti culturali coinvolti nell’iniziativa già presentata lo scorso giugno, ovvero la Biblioteca Diocesana Cardinal Petrucci, l’Archivio Diocesano, lo Studio per le Arti della Stampa del Comune di Jesi e il Museo Diocesano.

Antichi supporti

“Oltre ad essere alla base della produzione del ricco patrimonio librario e documentario conservato in questi istituti, la scrittura soddisfa l’esigenza comunicativa dell’essere umano ed è gesto espressivo fisico attraverso cui anche inconsciamente l’uomo esprime la sua interiorità, la sua psiche e il suo animo- spiegano gli organizzatori dell'iniziativa-. Nella sua veste formale essa è un’opera d’arte in se’, prodotta con specifici strumenti, gesti e tempi”. Bambini e adulti hanno così  l’occasione di immergersi in un gioco-laboratorio che conduce alla scoperta e sperimentazione di antichi supporti scrittori, originali pagine manoscritte e strumenti di scrittura di un tempo, passando dalla manualità alla produzione a stampa, in omaggio a quell’arte che ha portato Jesi a distinguersi nell’ambito della scrittura artigianale fatta mediante l’uso dei caratteri mobili.

Per ogni età

Grazie alla collaborazione e scambio con lo Studio per le Arti della Stampa del Comune di Jesi, i caratteri mobili sono preziosi ospiti del Museo Diocesano e oggetti utilizzabili durante il laboratorio. Fino al 15 marzo, ogni domenica dalle 17 alle 20, i visitatori di ogni età potranno cimentarsi nel gioco-laboratorio sugli strumenti della scrittura. L'ingresso è libero e gratuitoL’iniziativa si inserisce nell’ambito del Grand Tour Cultura.”Siamo sempre più consapevoli che l’apertura di un museo al territorio passi attraverso la sfida culturale di rendere protagonisti attivi i visitatori di tutte le età, turisti e cittadini- spiega a In Terris il direttore del Museo Diocesano di Jesi, Randoldo Frattesi-. Ogni anno, a ottobre aderiamo alla Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, organizzata dall’omonimo progetto “Famu”, proponendo attività attinenti a un tema condiviso, diverso per ogni edizione. Il nostro museo, tuttavia, dedica molta attenzione alle famiglie che vengono a visitarlo durante tutto l’anno“. 

Famiglie da coinvolgere

In orario d’apertura, infatti, sono a disposizione dei visitatori strumenti come il Giocablocco e il fumetto Furto a Palazzo Ripanti, per rendere ogni visita un’occasione per scoprire curiosità, giocando e divertendosi in famiglia. “Un piccolo opuscolo, disponibile qui al museo, raccoglie gli appuntamenti annuali e le attività che rivolgiamo a questa utenza che ci sta particolarmente a cuore- sottolinea il professor Frattesi-. Si tratta di laboratori e giochi che permettono sia di festeggiare ricorrenze, sia di fruire le nostre collezioni in maniera divertente. La loro peculiarità è, infatti, quella di coinvolgere l’intera famiglia, in modo che possa sentirsi una vera e propria squadra alla scoperta attiva di cosa può nascondersi dentro le stanze di un museo come il nostro, ma anche di come chiunque, con qualche strumento di supporto, possa leggerlo giocando”. Oltre alla giornata dedicata alle famiglie al Museo-Famu (ottobre), le ricorrenze in questione sono le festività che celebrano la Pasqua (marzo-aprile), San Floriano (maggio), San Settimio (22 settembre), Santa Lucia (dicembre), ma anche le aperture serali estive (luglio e agosto). Tutte le attività sono gratuite. Il Museo Diocesano di Jesi propone alle scuole di  ogni ordine e grado attività didattiche divertenti e adattate alle specifiche esigenze di bambini e ragazzi.

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