La compassione è uno dei precetti più importanti della fede cristiana. E in provincia di La Spezia, per la precisione a Sarzana lo sanno bene. Come testimonia il titolo della mostra organizzata dal Museo diocesano: “Oportet Misereri“, ossia occorre compatire. Due parole che riassumono il filo conduttore della mostra che narra la storia che ha portato prima alla nascita della Confraternita e poi nel corso dei secoli come si sia trasformata in Pubblica Assistenza. La rassegna culturale sarà fruibile ai visitatori fino al 15 di settembre.
L'evento
“Dalla Confraternita della Misericordia alla Pubblica Assistenza”, così recita il titolo integrativo dell'evento, che introduce in poche semplici parole che cosa ci si può aspettare all'interno della struttura sarzanese: un carro lettiga, utilizzato nel 1908 per il soccorso dai volontari, immagini degli “Incappucciati“, nome gergale con il quale si intendeva identificare chi nel corso del Cinquecento usava coprire il volto e il corpo per non farsi riconoscere durante le operazioni di soccorso, poiché non si voleva che l'opera a favore della comunità fosse un vanto. E ancora foto, documenti, ritratti risalenti alla fondazione della Confraternita della Misericordia che dal 1578 ebbe sede proprio nello stesso luogo dove il pubblico domani passeggerà rivivendo gesta altruiste del periodo rinascimentale. Fu poi soppressa durante il periodo napoleonico, per poi riprendere le attività nei primi decenni dell'800, per subire poi altri cambiamenti dovuti all'Unità d'Italia, i cui diverbi Stato-Chiesa hanno creato le condizioni per la nascita di una comunità laica con l'obiettivo di soccorrere il prossimo. “Non si tratta proprio di una mostra di opere d'arte – ha spiegato la direttrice del Museo diocesano, Barbara Sisti – ma di un percorso espositivo che restituisce importanza alla storia della Pubblica Assistenza”. E ancora: L'entrata è a offerta libera e si potrà fruire anche delle opere presenti nel museo”.