Il Convegno diocesano, che si terrà sabato 6 aprile, per noi rappresenta un momento di festa. Anzi di grande festa. La conclusione di un anno, trascorso insieme ai tanti volontari che incontriamo ogni settimana, nelle parrocchie durante i nostri percorsi di formazione”. Ad affermarlo è Don Fabio Marella, vicedirettore della Caritas di Firenze, che ha poi sottolineato come questa giornata sarà anche un’importante opportunità di approfondimento.
Il tema del convegno
Per il Convegno 2019 il tema scelto è: “Perché niente e nessuno vada perduto”. “L’idea di proporre questo argomento – spiega ancora Don Marella – nasce da un progetto ormai attivo da alcuni anni, che ha come finalità il recupero del cibo. Quindi recupero del cibo, nel senso di rispetto del creato, ma anche di tutte quelle persone che, per i motivi più svariati, si trovano in una situazione di fragilità. Missione della Caritas, è infatti tenere sempre al centro l’uomo, la sua dignità. Dove l’uomo è inteso come tabernacolo di Dio”.
I relatori
Per quanto riguarda poi i relatori, Don Fabio ha fatto notare che vi sarà un parterre molto variegato, per dare un respiro ampio al convegno. Tra questi, il professor Gianpaolo Donzelli, Presidente della fondazione Meyer e membro del Comitato nazionale per la bioetica; e Simone Morandini, Vicepresidente dell’Istituto di studi ecumenici San Bernardino di Venezia. Altro illustre ospite sarà, il teologo, Cardinal Joseph Coutts, considerato l’alfiere dell’armonia in Pakistan. Membro del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e Presidente Caritas dello stato islamico, è da sempre impegnato nel sostegno ai cristiani perseguitati nel mondo. “Quindi – ha precisato il vicedirettore della Caritas – il convegno sarà davvero uno sguardo sugli ultimi, a livello universale, dai bambini malati alla chiesa che soffre”.
Il programma
Ad aprire la mattinata, che avrà inizio alle ore 9.00, presso l’auditorium C.T.O di Careggi, l’Arcivescovo di Firenze, il Cardinale Giuseppe Betori. Il Convegno si concluderà con la premiazione dei vincitori del concorso fotografico “Ordinaria bellezza. Ordinaria speranza” e dei volontari che sono stati fedeli negli anni, a cui verrà dato un piccolo riconoscimento.