In Italia si fa sempre piĆ¹ largo la triste tendenza di festeggiare Halloween. Una deriva a cui la diocesi di Ragusa ha deciso di non piegarsi, invitando aĀ riscoprire la memoria liturgica diĀ Ognissanti.
Il programma
Giorgio Occhipinti, direttore dellāufficio diocesano per la pastorale della salute a Ragusa, ha lanciato l'iniziativa della “notte dei Santi” per vivere in preghiera l'attesa dell'importante solennitĆ . Il programma prevede alle 17 la santa messa vespertina nella cappella dell'ospedale civile. Alle 18 ci sarĆ poi l'esposizione eucaristica seguita dalla veglia di preghiera per i malati e per i sofferenti. Alle 19 inizierĆ poi l'adorazione eucaristica che andrĆ avanti per tutta la notte. L'obiettivo proclamato dalla diocesi ĆØ quello di “rimettere la luce di Cristo al centro del 31 ottobre perchĆØ questa notte diventi una veglia di preghiera in attesa della festa di Ognissanti, anzichĆØ una celebrazione del buio e dellāocculto come vorrebbe la festa pagana di Halloween”. Una nottata insieme in attesa degli appuntamenti piĆ¹ importanti previsti per la solennitĆ dei Santi e quella in memoria dei defunti. Alle 10 del 1 novembre, sempre nella cappella dell'ospedale civile, verrĆ celebrata la santa messa mentre il 2 novembre, per la commemorazione dei defunti, si svolgerĆ alle 17. Il 3 novembre ĆØ previsto, invece, un pellegrinaggio delle famiglie che hanno subito lutti recenti presso il cimitero cittadino dove sarĆ recitato il rosario tra i viali.
Non cedere al conformismo
Don Giorgio Occhipinti ha commentato cosƬ l'iniziativa lanciata dall'ufficio diocesano per la pastorale della salute, presentandola proprio come una risposta in controtendenza alla moda nefasta degli ultimi anni: “Halloween ĆØ sicuramente molto piĆ¹ divertente e attrae i bambini piĆ¹ di una visita al cimitero o di una messa per santi della Chiesa cattolica. Ma soprattutto fa spendere soldi ai genitori. Esposti nelle vetrine dei negozi di giocattoli, nelle cartolerie ci sono pupazzi a forma di streghe, teschi, ragni, fantasmi, zucche e gatti. Simboli di una festa che in realtĆ non ci appartiene per nulla.“