Fra le iniziative in programma una mostra documentaria all'istituto Leone XIII, realizzata in collaborazione con la Fondazione Carlo Maria Martini, dal titolo “Un uomo per la città” (aperta al pubblico dal 2 marzo) e una serie di convegni, incluso sabato un appuntamento all'Ambrosianeum su “Parola alla Chiesa, Parola alla città” con monsignor Delpini ed Enrico Letta.
Speciale
Oggi sono trascorsi esattamente quarant'anni da quando il gesuita Carlo Maria Martini, allora 53enne, fece il suo ingresso ufficiale come arcivescovo a Milano. L'arcidiocesi, riferisce l'Ansa, ricorda sul proprio sito con uno speciale e con una serie di iniziative il cardinale che per 22 anni fu una presenza forte nella vita della città e dell'Italia. Due giorni dopo il suo ingresso in diocesi, mentre all' Università Cattolica incontrava per la prima volta i sacerdoti milanesi gli arrivò la notizia dell'uccisione di Vittorio Bachelet, suo amico, e dando l' annuncio improvvisò per i presenti una preghiera. Celebrò i funerali di altre vittime del terrorismo come il giudice Guido Galli e il giornalista Walter Tobagi, ma iniziò anche un dialogo con i terroristi detenuti.
La consegna delle armi
Fu in diocesi che nel 1984 furono consegnate le ultime armi di Prima Linea. La cattedra dei non credenti, che mise a confronto e in dialogo persone di fede e non, l'apertura al dialogo interreligioso, il sostegno in momenti difficili della città, come il disastro aereo di Linate in cui morirono 118 persone, spiegano l'affetto dei milanesi per Martini. Quando morì, il 31 agosto 2012, duecentomila persone si misero in coda alla camera ardente, allestita nel Duomo di Milano. “Ha mostrato come la parola di Dio possa essere luce, interpretazione acuta e messaggio di speranza” ha sottolineato l'arcivescovo Delpini. Oggi, evidenzia l'Ansa, su Radio Marconi, dall'apertura dei programmi, alle 6, fino alle 22, ad ogni inizio d'ora, subito dopo il segnale orario, viene trasmessa una pillola tratta dagli interventi fatti dal cardinale nei suoi ventidue anni milanesi.