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Omaggio a Rossini

Il neonato Ufficio del Vicariato di Roma incaricato per la cultura e lā€™universitĆ  della diocesi vara lā€™inizio ufficiale delle sue attivitĆ  con un concerto a ingresso libero, domani alle 20 nella basilica parrocchiale di San Lorenzo in Damaso (piazza della Cancelleria 1), che sancisce anche la ripresa della collaborazione con il Teatro dellā€™Opera di Roma. Il programma della serata ĆØ unĀ omaggio aĀ Gioacchino RossiniĀ a 150 anni dalla morte eĀ prevede lā€™esecuzione della “Petite messe solennelle” da parte del coro del Teatro dellā€™Opera di Roma e dei talenti di “Fabbrica”Ā Young Artist Program con protagonisti nei ruoli solisti:Ā Lai Ling KwongĀ (soprano),Sara RocchiĀ (mezzosoprano),Ā Domenico PellicolaĀ (tenore) eĀ Andrii GanchukĀ (baritono). Al pianoforte ci sarannoĀ Susanna PiermartiriĀ edĀ Elena Burova, allā€™harmoniumĀ Lochlan James Brown.Ā A dirigerli, il maestroĀ Carlo Donadio.

Il concerto sarĆ  introdotto da monsignorĀ Andrea Lonardo, direttore del nuovo Ufficio diocesano incaricato per i rapporti con il mondo della cultura e dellā€™universitĆ , e daĀ Lucia Bonifaci, collaboratrice del Dipartimento di didattica e formazione del Teatro dellā€™Opera, che offriranno al pubblico una doppia chiave di lettura del brano, spirituale e musicologica.

Composta nel 1863, la “Petite messe solennelle”Ā ĆØ stata scritta 5 anni prima cheĀ RossiniĀ morisse ed ĆØ considerata il suo testamento spirituale. Una volta terminata, come ha spiegato DonadioĀ domenica scorsa nellā€™intervista pubblicata sulle pagine del settimanale di informazione diocesanaĀ Roma Sette, “Rossini capƬ di essere legato ad un genere operistico classico e tuttavia aveva slanci visionari. Ecco perchĆ© la 'Petite messe'Ā si staglia come un enigmatico brano fondamentale per un passaggio in avanti che non ha voluto fare“. Da allora infatti “si limitĆ² a scrivere pezzi scherzosi. Egli stesso, con ironia annotĆ² sulla partitura originale della 'Petite messe', riferendosi alla presenza di 12 cantori: 'Dio mi perdoni lā€™accostamento che segue. Dodici sono anche gli Apostoli nel celebre affresco di Leonardo detto La Cena, chi lo crederebbe! Fra i tuoi discepoli ce ne sono alcuni che prendono delle note false! Signore, rassicurati, prometto che non ci saranno Giuda alla mia Cena e che i miei canteranno giusto e con amore le tue lodi'”.

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