AModena un accurato lavoro di restauro ha riportato allāantico splendore due gioielli della Chiesa Abbaziale di San Pietro: lāorgano monumentale e la cantoria affrescata. Per celebrare lāavvenuto restauro la parrocchia di San Pietro promuove āIl soffio celesteā, un ciclo di eventi che prenderĆ il via domani, martedƬ 4 giugno, con un concerto dellāorganista Matthew Martin. Il restauro ĆØ stato possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, dellā8 per mille Chiesa Cattolica, della parrocchia di San Pietro e di altri donatori anonimi.
Riutilizzo del materiale antico
Lo strumento, costruito nel 1524 dallāorganaro bresciano Giovanni Battista Facchetti (suo ĆØ anche lāorgano della chiesa di SantāAgostino), fu completamente ricostruito dalla āDitta Fratelli Ruffatti di Padovaā nel 1963/64, su progetto di Luigi Ferdinando Tagliavini e Paolo Marenzi, col riutilizzo del materiale antico superstite. Nel recente restauro, effettuato dalla stessa Ditta costruttrice, si ĆØ intervenuti sullo strumento senza modificare la sua storia e la sua fisionomia. GiĆ a seguito degli interventi eseguiti allāinizio del Settecento si erano formati diversi dissesti a causa dello smontaggio di parte dellāorgano e piĆ¹ tardi dell'occlusione degli archi di sostegno della tribuna. Solo nel primo ā900 si decise un primo serio intervento di consolidamento. A seguito del sisma del 2012, con lāaggravarsi del dissesto, ĆØ stata avviata unāattenta ricognizione dellāorgano e della cantoria.
āServe una manutenzione continuaā
āIl nostro patrimonio ĆØ vastissimo ā ha dichiarato a Tv2000 il segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo -. In Italia oltre 70 mila chiese sono di proprietĆ ecclesiastica. Ć difficile pensare di fare una manutenzione continua nonostante le comunitĆ si sforzino di fare una manutenzione ordinaria ma anche straordinaria. Pensiamo al territorio degli Appennini dove ci sono dei piccoli centri a volte anche difficilmente raggiungibili. Sappiamo che ci sono oltre 700 cantieri aperti a motivo delle possibilitĆ offerte dallā8 per mille di dare sostegno a queste realtĆ . La cosa migliore ĆØ fare una manutenzione continuaā.
I fondi della Cei
Dieci giorni fa la 73Ā° assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, che si ĆØ svolta in Vaticano, ha preso atto che, come comunicato dal Ministero dellāEconomia e delle Finanze, la somma relativa allāotto per mille dellāIrpef assegnata alla Chiesa cattolica per il 2019 risulta pari ad euro 1.133.074.425,15 determinati da euro 1.072.457.725,79, a titolo di anticipo per lāanno in corso, e un conguaglio sulle somme riferite allāanno 2016 di euro 60.616.699,36ā. I dati trasmessi dal Ministero dellāEconomia e delle Finanze nellāanno 2019 e relativi alle dichiarazioni dellāanno 2016 (redditi 2015) indicano che la percentuale delle scelte a favore della Chiesa cattolica ĆØ stata pari al 79,94% (-1.28% rispetto allāanno precedente). Considerate le proposte di ripartizione presentate dal Consiglio permanente, lāAssemblea generale ha approvato le seguenti assegnazioni: 436.473 euro alle esigenze di culto, di cui 156.000.000 alle diocesi (per culto e pastorale),Ā 132.000 allāedilizia di culto (divisi tra esistente e nuova edilizia di culto 107.000 e tutela beni culturali ecclesiastici 25.000), 73.473 al Fondo per la catechesi e lāeducazione cristiana, 13.500 ai Tribunali ecclesiastici regionali, 61.500 a esigenze di rilievo nazionale; 285.000 a interventi caritativi, di cui 150.000 alle diocesi (per la caritĆ ), 70.000 al Terzo Mondo, 65.000 a esigenze di rilievo nazionale; 384.000 al Sostentamento del clero; 27.601 allāaccantonamento a futura destinazione per culto, pastorale e caritĆ .