Inaugurato ieri l'evento “#Sabatoinbellezza“, organizzato dal Museo Diocesano di Reggio Calabria. Dalle ore 11 di ogni sabato, per i visitatori sarà infatti possibile farsi accompagnare nel percorso culturale e al tempo stesso ricevere la spiegazione del Direttore.
Le opere e la storia della struttura
Varcando la soglia del Cortile dell’Episcopio, adiacente alla Cattedrale, sarà possibile scoprire quanto rimane dell’ala tardo settecentesca del Palazzo arcivescovile che ospita al pianterreno il Museo e le sue preziose collezioni di oreficerie e tessuti sacri, sculture e dipinti databili tra Quattro e Novecento, esito di artisti napoletani e siciliani, ma anche d’Oltralpe. Il Museo diocesano ritesse le fila di arte e storia della diocesi di Reggio Calabria-Bova, con ampio rinvio al territorio da cui provengono le opere esposte (la Cattedrale sette-ottocentesca, l’antica sede episcopale di Bova, i centri di Scilla e Cardeto, solo per citare alcuni dei siti coinvolti). Sabato 10 agosto, in particolare, l’itinerario di visita prenderà avvio dal sagrato della Cattedrale includendo l’edificio ecclesiastico, con la possibilità di visitarne ambienti pressochè inediti ai più. L'edificio che ospita al pianterreno il Museo è quanto resta dell'ala del Palazzo arcivescovile costruita alla fine del Settecento sulle rovine di un preesistente edificio, sorto accanto alla Cattedrale alla fine del XVI secolo. Si tratta di un corpo edilizio tardo-settecentesco scampato ai crolli causati dal terremoto del 28 dicembre 1908 e ai bombardamenti del 5 maggio 1943. La ricostruzione post bellica determinò una nuova localizzazione del Seminario “Minore”, situato lungo la via Cimino, adiacente alla ricostruita Chiesa degli Ottimati con fronte sulla piazza del Castello. Negli anni successivi gli ambienti dell'antico Episcopio ebbero varie destinazioni: deposito, mensa sociale, sede di associazioni sino alla metà degli anni Ottanta del XX secolo, quando, costituendo una delle rare memorie architettoniche della città tardo-settecentesca, si propose di destinarlo ad accogliere il Museo Diocesano.