Dal 2017 la Conferenza Episcopale Italiana ha lanciato la campagna “Liberi di partire, liberi di restare” a sostegno dei migranti nei Paesi da cui partono, in cui transitano e in cui arrivano.
Il progetto a Faenza-Modigliana
Un progetto finanziato con i fondi dell'8xmille e che mira anche a sensibilizzare gli italiani sulla situazione vissuta da chi viene accolto nel nostro Paese. Nell'ambito di quest'iniziativa, anche la diocesi di Faenza-Modigliana ha lanciato il progetto “Liberi di integrarsi”, su impulso del Vescovo, monsignor Mario Toso e con l'adesione della Caritas diocesana e le Pastorali Migrantes e Missionaria. Sarà la Fondazione Pro Solidarietate a gestire il progetto e saranno coinvolte anche alcune associazioni cattoliche locali attive nell'ambito dell'accoglienza, tra cui anche la Comunità Papa Giovanni XXIII.
L'integrazione
Il progetto vuole favorire l'integrazione dei migranti sul territorio della diocesi attraverso la formazione professionale. Canale privilegiato avranno le donne vittime del triste fenomeno della tratta.I corsi si terranno nel campo della ristorazione, dell’estetica e della ristrutturazione e potranno contare sulla collaborazione del Cefal Emilia-Romagna. Il Cefal, come viene spiegato sul sito ufficiale si occupa di dedicare “il suo impegno a offrire risposte adeguate ai bisogni educativi e di crescita della persone sperimentando e mettendo a punto modelli di intervento aperti ai cambiamenti sociali e flessibili rispetto alle nuove domande emergenti dai soggetti del territorio”.
Liberi di partire, liberi di restare
“Liberi di partire, liberi di restare” è una campagna avviata dalla Cei che si pone l'obiettivo di testimoniare “l’impegno della Chiesa italiana perché cresca la consapevolezza delle storie di chi fugge, si sperimenti un percorso di accoglienza, tutela, promozione e integrazione dei migranti che arrivano tra noi, e non si dimentichi il diritto di ogni persona a vivere nella propria terra”.