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Ingresso a pagamento per i turisti

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L'ingresso dei turisti nell'antica chiesa di Sant'Andrea a Pistoia, al cui interno si trova il celebre pulpito di Giovanni Pisano (1248-1315), firmato e datato 1301, capolavoro di scultura e micro-architettura gotica, diverrà presto a pagamento per i turisti, riferisce l’Ansa Il tema è ricorrente nel dibattito pubblico a partire dalla proposta lanciata dall’allora  ministro Franceschini di introdurre un biglietto di ingresso al Pantheon (visitato nel 2016 da 7,4 milioni di persone), edificio cardine della cultura occidentale e luogo simbolico della storia italiana, ha riportato l’attenzione sul tema delle chiese a pagamento cui “Avvenire” dedica oggi un approfondimento.  Santa Maria ad Martyres, oltre che un monumento storico, è un luogo di culto cristiano. La basilica sarebbe stata la prima dotata di ticket nella capitale, dove la scelta del Vicariato di Roma è di non far pagare l’entrata nelle chiese. In Italia i luoghi di culto con ingresso a pagamento sono 75 su un totale di 64.431 edifici secondo il censimento in corso di realizzazione dalle diocesi. A questi se ne aggiungono diverse migliaia di diversa proprietà.  Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei sottolineò che la questione richiede una premessa: “Le chiese ovunque rappresentano per la comunità cristiana e civile un bene identitario indiscutibile”, tale per cui “l’edificio chiesa è il luogo del ritrovarsi per la preghiera. La prevalenza di interesse è quindi quello pastorale”.  

Una scelta difficile

È del 2012, sottolinea il Sir, la nota con cui il consiglio permanente della Cei “riafferma il principio dell’apertura gratuita delle chiese, come luoghi dedicati primariamente alla preghiera comunitaria e personale”, regola da “applicarsi anche alle chiese di grande rilevanza storico-artistica, interessate da flussi turistici notevoli”. Pur ammettendo la possibilità di un ticket “per la visita a parti del complesso chiaramente distinte”, in linea di principio “è da escludersi che l’accesso alle chiese aperte al culto sia condizionato al pagamento di un biglietto di ingresso”. Ma in alcuni casi resta il problema della sostenibilità economica. Sul tema intervengono Pierfrancesco Pacini, presidente dell’Opera della Primaziale Pisana e presidente dell’Associazione fabbricerie italiane; Paola Marangoni, direttrice dell’associazione veneziana Chorus; Domenica Primerano, direttrice del Museo diocesano Tridentino e presidente dell’Associazione dei musei ecclesiastici italiani, precisa il Sir. La diocesi di Pistoia ha preso questa decisione perché “c'è bisogno di una vigilanza continua, a tutela di opere d'arte che ogni giorno rischiano di essere danneggiate”. Un'esigenza che ha condotto la parrocchia a prevedere un contributo d'ingresso per i turisti, secondo una modalità già attiva in molte chiese “monumentali” delle diocesi italiane e toscane, come il complesso monumentale di Piazza dei Miracoli a Pisa (Battistero, Cattedrale, Campanile e Camposanto), la Cattedrale di Siena o della più vicina Lucca, da decenni attiva in molte chiese di Firenze. Una scelta difficile ma necessaria per garantire la custodia e la conservazione dei capolavori dell'antica pieve pistoiese. Il progetto prevede l'accesso libero durante le celebrazioni, lasciando l'opportunità, per chi volesse sostare in preghiera nei giorni feriali o negli orari al di fuori delle funzioni, di fermarsi nella compagnia del SS. Crocifisso adiacente l'ingresso principale alla chiesa. Dal pagamento del biglietto saranno poi esentati i cittadini di Pistoia. “La chiesa di Sant'Andrea e i tesori in essa contenuti sono un patrimonio di tutta la comunità pistoiese – spiega all’Ansa don Luca Carlesi, responsabile della parrocchia e arciprete della cattedrale -. Purtroppo la chiesa, il campanile e la canonica hanno bisogno urgente di importanti lavori di manutenzione e le casse della parrocchia, pur contando sugli aiuti della diocesi, non ce la fanno a coprire le spese necessarie”. “Inoltre – aggiunge Carlesi – negli ultimi tempi la chiesa è stata continuamente oggetto di atti vandalici, furti, scorribande e veri e propri atti osceni”. Le telecamere di videosorveglianza “documentano un progressivo peggioramento sotto il profilo della conservazione e della sicurezza del luogo sacro”.

Giacomo Galeazzi: