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In parrochia la Bibbia bucata dal proiettile che uccise don Santoro

La Bibbia che porta ancora le tracce della pallottola che uccise don Andrea Santoro quattordici anni fa in Turchia diventa un cimelio nella parrocchia delle origini del missionario martire. “La Bibbia – racconta all'Adnkronos Maddalena Santoro, sorella del sacerdote che il 5 febbraio di quattordici anni fa veniva ucciso aĀ Trabzon, localitĆ  della Tirchia orientale – ĆØ stata esposta definitivamente in una teca nella parrocchia di GesĆ¹ di Nazareth a Roma. D'ora in poi sarĆ  fruibile a chiunque la vorrĆ  vedere. Attraverso una nota di accompagnamento per cui tutti potranno conoscere la storia del testo che apparteneva ad Andrea”.

Frutto della pazienzaĀ 

Don Andrea Santoro ĆØ stato ricordato a Roma con una celebrazione presieduta da monsignorĀ Gianpiero Palmieri, incaricato del Centro per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese, a Santa Croce in Gerusalemme. La testimonianza di don Santoro viene ricordata anche dalla comunitĆ  di Sant'Egidio: “E' bello che la sua morte si possa collegare idealmente alla firma del “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune“, giunta quasi nell'anniversario del suo martirio, un anno fa, il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi, da parte di papa Francesco e diĀ AhmadĀ Al-Tayyib, grande imam di Al-Azhar, la piĆ¹ prestigiosa universitĆ  sunnita: un frutto di una pazienza che non si stanca di costruire occasioni d'incontro, un frutto anche della sua testimonianza e della sua preghiera”.Ā Ā 

Scritti inediti

La sorella di don Santoro staĀ raccogliendo lettere e testimonianze che il fratello sacerdote appuntava nei suoi diari dalla missione in Anatolia. Il 22 febbraio alĀ VicaritoĀ di Roma verrĆ  presentata una biografia dedicata a don Andrea Santoro ma come racconta la stessa Maddalena Santoro “ci sono ancora tanti scritti inediti in attesa di pubblicazione, ci sono lettere pastorali ma anche missive ai superiori, lettere private ma in questo caso ci vorrĆ  piĆ¹ tempo per la pubblicazione perchĆ© serve l'ok dei diretti interessati“. In un momento di crisi di vocazioni, la sorella di don Andrea Santoro, da poco tornata dal pellegrinaggio nei luoghi in cui il fratello ĆØ stato assassinato, rivolge anche un appello ricordando che “don Andrea ĆØ partito per realizzare la sua vocazione che sentiva forte e dopo trenta anni di sacerdozio a Roma. La gente si aspetta da noi cristiani e dai sacerdoti in particolare che qualcuno che li consolidi nella fede, che li aiuti a maturare nella fede soprattutto nelle difficoltĆ  della vita“.

La traiettoria

Don Andrea Santoro, sacerdote della diocesi di Roma e missionarioĀ fidei donum,Ā sta pregando inginocchiato all'ultimo banco della sua chiesa di Trabzon, in Turchia. ƈ il 5 febbraio 2006 quando un uomo entra e gli spara alle spalle, ricostruisce Avvenire.Ā Due colpi gli trapassano i polmoni. Quello che esce dal sinistro gli colpisce anche la mano. L'altro trova sulla sua traiettoria la Bibbia in turco su cui sta meditando.Ā Una pallottola che trafigge un uomo che ha consacrato la sua vita all'annuncio e le stesse pagine della Parola di Dio. RiconsegnataĀ due anni dopo dalla polizia turcaĀ ai familiari, assieme all'altra Bibbia in italiano e alla sua giacca,Ā la Bibbia sfregiata resterĆ  a Roma.Ā “Don Andrea guardava oltre la Parrocchia, oltre la cittĆ , oltre i confini di stato”, racconta una sua parrocchiana, Anna Maria Adedori in Martini. “Aveva una convinzione: GesĆ¹ ha dato sulla croce la vita per tutti e quindi un cristiano, soprattutto un sacerdote, deve a sua volta spendersi per tutti, senza distinzione. Questo amore per tutti lo ha portato in Turchia, dove ĆØ andato per testimoniare una presenza cristiana e dove ha trovato la morte”.

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