Monsignor Claudio Cipolla, nominato Vescovo di Padova da Papa Francesco nel 2015, ha deciso di visitare tutte le parrocchie della sua diocesi nel giro di tre anni. Il ciclo di visite pastorali nel territorio canonico di sua competenza è iniziato il 2 novembre nel paese di Valdobbiadene dove rimarrà fino all'11 novembre.
Le tappe
Sono sette le parrocchie del paese trevigiano: il Duomo, Bigolino, San Giovanni di Valdobbiadene, San Pietro di Barbozza, Guia San Giacomo, Guia Santo Stefano, San Vito di Valdobbiadene. La prima tappa ha visto il Vescovo impegnato nel cimitero di Bigolino per benedire le tombe in concomitanza con la Commemorazione dei defunti. Lunedì 5 novembre, invece, la celebrazione della messa al santuario della Vergine del Caravaggio seguita da una veglia di preghiera con gli operatori pastorali delle comunità di Valdobbiadene. Sabato 10 novembre, sempre nella frazione di Bigolino, si svolgerà un incontro con i giovani anche per parlare del Sinodo da poco finito che li ha visti protagonisti e a cui Monsignor Cipolla è stato chiamato a partecipare da Papa Francesco. Domenica 11 novembre alle ore 9.15 nella chiesa di Guia San Giacomo celebrerà la messa. Alle 11 toccherà poi alla parrocchia di San Pietro di Barbozza ricevere il Vescovo.
Perchè questa visita
Monsignor Cipolla ha spiegato il significato della sua visita pastorale: “Vengo per fermarmi e per stare in mezzo a voi con i sentimenti di un figlio, di un fratello e di un padre. Vorrei, pertanto, dare alla mia prima visita la tonalità della ferialità e della quotidianità, che include anche la gioia e la festa del vederci, in un’occasione certamente speciale e unica. Continueremo quel dialogo avviato all’inizio del mio ministero con le parole 'come state?', rendendolo più profondo e concreto.” Il Vescovo ha voluto fortemente inaugurare questo ciclo di incontri per prendere coscienza della quotidianità di ogni parrocchia. Monsignor Cipolla ha chiesto preghiere ai fedeli della sua diocesi: “Non sostituirò mai – ha detto il presule – l’intervento del Signore nelle nostre chiese” ma si è augurato che questa visita possa “tutt’al’più essere la memoria e un’evidenziazione di quello che il Signore continua a compiere. Vi chiedo di pregare perché io possa seminare le cose di Dio, non le nostre; la sua Parola, i sentimenti di pace, di fraternità, di giustizia, di amore, di perdono, di comunione. Vorrei seminare su tutti i terreni, anche le comunità più piccole, gratuitamente, non chiedo nulla in cambio. Vi penso tutti come terreni buoni e fertili, vi chiedo di saper accogliere non tanto me, che sono solo un segno, ma il Signore e la sua Parola.”