Il servizio della gioventù. Domenica 2 febbraio a Roma , alle ore 11, verrà inaugurata al Borgo Ragazzi don Bosco una nuova sala polivalente da tanto attesa da tutti i ragazzi che l’opera salesiana accoglie ogni giorno ma soprattutto attesa da tutto il territorio del quinto municipio, riferisce il Sir
La lezione del fondatore
Il Borgo Ragazzi don Bosco è un’opera salesiana che, attraverso il Centro di formazione professionale, l’Oratorio-Centro giovanile e l’area dell’emarginazione e disagio, accoglie ogni anno circa 1000 ragazzi; è situato sulla via Prenestina, nel cuore del V Municipio e il suo raggio d’azione si estende anche ai municipi limitrofi. È situato nel quadrante est della Capitale che, secondo i dati del Comune di Roma, risulta essere tra le periferie con il più alto indice di disagio sociale di Roma. Un'iniziativa che attualizza il carisma di Don Bosco seguendone le orme. Durante la sua vita o dopo la sua morte, da Leone XIII a Francesco tutti i Papi hanno dovuto fare i conti con don Bosco, il prete di campagna che ha inventato la pedagogia cattolica e ha cambiato la presenza della fede nella vita pubblica. “Per contare in Vaticano non basta la porpora, serve l'aureola“, ripeteva il cardinale Achille Silvestrini, ministro degli Esteri di Giovanni Paolo II, profondo ammiratore di San Giovanni Bosco e per tutta la vita animatore del progetto formativo “Villa Nazareth”, residenza universitaria per studenti meritevoli e indigenti. Il fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, canonizzato nel 1934 alla chiusura del Giubileo della Redenzione, era influente nel Palazzo Apostolico per il credito acquisito attraverso l'apostolato della carità che ne fa il prototipo dei preti sociali e degli educatori dei giovani del XX secolo (da don Lorenzo Milani a don Oreste Benzi). Giovanni Paolo II dichiarò don Bosco “padre e maestro della gioventù“. Nel 1880 Leone XIII, il Papa dell'enciclica sociale Rerum Novarum, gli affidò la costruzione della Basilica del Sacro Cuore di Gesù a Roma. Pio XI lo beatificò nel 1929 e poi lo canonizzò il giorno di Pasqua (1° aprile) del 1934.
Per i giovani della periferia romana
Nata dalla ristrutturazione dell’ex teatro che, inattivo da più di 10 anni, necessitava di importanti opere di riqualificazione e messe in sicurezza, la nuova struttura che sarà inaugurata il 2 febbraio colmerà un vuoto che ormai durava da diversi anni. Per il Borgo Ragazzi don Bosco assume un’importante rilevanza pastorale: infatti, si è più volte presentata nel tempo la necessità di ricorrere ad un luogo coperto e capiente che potesse accogliere attività giovanili e culturali; per il territorio, invece, assume una rilevanza sociale; infatti, non esistono strutture similari nel quartiere di Centocelle e di tutto il territorio del V Municipio. Inoltre, evidenzia il Sir, dopo i recenti fatti di cronaca che hanno portato alla ribalta il quartiere di Centocelle, questa sala diventa anche luogo di aggregazione all’interno di un tessuto sociale e culturale che si sta indebolendo”. Pensata come una sala polifunzionale e non come teatro per renderla poliedrica nelle modalità di utilizzo, vuole essere anche un servizio che il Borgo Ragazzi don Bosco offre a tutta la comunità territoriale nell’ottica di una crescita educativa a cui è chiamata la comunità intera, come indicato da Papa Francesco nel suo messaggio di lancio del Patto educativo globale del 12 settembre 2019. Interverrà monsignor Gianpiero Palmieri, vescovo ausiliare del settore di Roma Est, che presiederà la messa delle ore 10 e l'inaugurazione della sala.