Il riciclaggio e il riuso non sono solo una buona pratica ecologica o un affare per le imprese che operano in questo settore. Possono trasformarsi in una grande occasione di solidarietà. E' quello che accade dal 1981 nella diocesi di Rimini con il “Campo Lavoro Missionario“, una iniziativa nata in alcune parrocchie di Riccione e poi allargatasi ad altre località della riviera romagnola, da Rimini a Bellaria a Cattolica. Un appuntamento che si è ripetuto anche quest'anno nello scorso fine settimana: l'idea è quella di raccogliere rottami e oggetti in disuso per rivenderli (quelli ancora in buono stato) o per cederli a peso alle aziende che si occupano di recupero di materiale. Il ricavato serve ad aiutare i missionari ma quello economico non è l'unico obiettivo del Campo lavoro. “Oltre che come iniziativa di solidarietà – spiegano i promotori – il Campo venne sin dall'inizio concepito anche come occasione di socializzazione, come opportunità di incontro fra persone con convinzioni, esperienze, provenienze anche molto diverse. L'obiettivo era, ed è, lavorare insieme nella convinzione che un altro modo e un altro mondo è possibile”.
Il bilancio dell'iniziativa di quest'anno è ancora provvisorio ma decisamente incoraggiante. Una nota spiega che l'incasso della 38^ edizione nei sette centri di raccolta ha superato i 108.000 euro di cui 93.000 provenienti dai mercatini dell’usato e circa 15.000 da iniziative collaterali: “Un risultato, che supera nettamente il già ottimo dato dell’anno scorso, ottenuto grazie alla clemenza del tempo ma soprattutto grazie alle migliaia di volontari che ancora una volta si sono prodigati come non mai e alla folla di visitatori che hanno preso letteralmente d’assalto i mercatini del Campo. Praticamente si è venduto di tutto: libri, giocattoli, scarpe, indumenti, oggetti per la casa, elettrodomestici, elettronica, biciclette, montagne di biciclette… Il tutto, come sempre, per pochi spiccioli”. A queste cifre andranno ad aggiungersi l’incasso della lotteria e la pesatura e la vendita dei rottami. “E' stata ancora una volta una festa di popolo, un bellissimo momento di incontro e condivisione per migliaia di persone accumunate dalla volontà di tendere la mano a chi ci chiede aiuto – conclude la nota della diocesi – Un aiuto che quest’anno finirà in Zimbabwe, Etiopia, Uganda, Albania, Papua Nuova Guinea per sostenere progetti educativi, sanitari, di avviamento al lavoro ma che servirà anche per portare una boccata di ossigeno a famiglie riminesi che non arrivano a fine mese”.