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Gran Madre gremita per le reliquie di Bernadette

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iù di 400 persone, tra cui numerosi malati, hanno gremito la chiesa della Gran Madre di Torino che ha accolto le reliquie di Santa Bernadette Soubirous, la pastorella che nel 1858 a Lourdes ebbe la visione della Madonna. Le reliquie, riferisce l’Ansa, hanno fatto l'entrata in chiesa alla presenza delle autorità civili e religiose. A fare gli onori di casa il parroco don Paolo Fini. “La figura di Bernadette è portatrice di amore e di fiducia, elementi di cui Torino e noi tutti abbiamo molto bisogno – ha detto il parroco – sono felice che la città abbia avuto questa possibilità e in questa chiesa, così amata ed emblematica. Ho visto tanti parrocchiani, ma anche tanta gente che non ho mai incontrato”.

La fiaccolata

Per onorare Bernadette don Paolo e il vicario generale della Diocesi, monsignor Valter Danna, hanno officiato due messe. Oggi alle 21 è in programma una fiaccolata. Chiude la cerimonia sabato, alle 12, una messa officiata dall'arcivescovo Cesare Nosiglia. Quando avvenne la prima apparizione, l’11 febbraio 1858, alla rupe di Massabielle, sui Pirenei francesi, aveva 14 anni, ricostruisce Famiglia Cristiana. A lei, povera e analfabeta, appare più volte la “Signora” in quello che sarebbe diventato un centro di culto mariano fra i più importanti della storia. Subì numerosi interrogatori ufficiali perché sospettata di impostura e tenne testa a tutti con tenacia. Si rifugiò a Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers, dove morì a 35 anni. Pio XI la proclamò santa nel 1933. È patrona dei pastori, il nome deriva dal tedesco e significa “ardita come orso”. Quando, l'11 febbraio del 1858, la Vergine le apparve per la prima volta a presso la rupe di Massabielle, sui Pirenei francesi, Bernadette Soubirous aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Era nata, infatti, il 7 gennaio 1844. A lei, povera e analfabeta, ma dedita con il cuore al Rosario, appare più volte la “Signora”. Nell'apparizione del 25 marzo 1858, la Signora rivela il suo nome: “Io sono l'Immacolata Concezione”. Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, ma questo Bernadette non poteva saperlo. La lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, dopo un'accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di santuario mariano internazionale. La sera del 7 Luglio 1866, Bernadette Soubirous decide di rifugiarsi dalla fama a Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers. Ci rimarrà 13 anni. Costretta a letto da asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio, all'età di 35 anni, Bernadette si spegne il 16 aprile 1879, mercoledì di Pasqua. Beatificata nel 1925, papa Pio XI l’ha proclamata santa l’8 dicembre 1933.

Le apparizioni

È patrona dei pastori, il nome deriva dal tedesco e significa “ardita come orso”. E’ nata il 7 gennaio 1844. Nell'apparizione del 25 marzo 1858, la Signora rivela il suo nome: “Io sono l'Immacolata Concezione”. Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, ma questo Bernadette non poteva saperlo. La lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, dopo un'accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di santuario mariano internazionale, evidenzia Famiglia Cristiana. Alla casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers rimarrà 13 anni. Costretta a letto da asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio si spegne il mercoledì di Pasqua. Fin dall’inizio delle apparizioni, sottolinea il settimanale dei Paolini, si trova implicata in una situazione del tutto paradossale: lei, che non sa né leggere, né scrivere e comprende soltanto il patois, si fa portavoce di un avvenimento soprannaturale, che fa eco in tutto il mondo. Bernadette che, dall’11 febbraio al 16 luglio 1858, aveva assistito a 18 apparizioni dell’Immacolata Concezione nella grotta di Massabielle, riesce a sbaragliare tutti: subisce numerosi interrogatori ufficiali perché è sospettata di impostura. Vogliono farla crollare, affinché cessi quell’incontrollato flusso di persone alla grotta delle guarigioni… Ma sono tutti sconcertati dalla sua limpidezza. Le sue risposte alla santa Giovanna d’Arco schivano tutte le trappole: non si confonde mai e non si contraddice. Scriverà di lei Monsignor Bertrand-Sévère Laurence, Vescovo di Tarbes, nella Lettera pastorale del 18 gennaio 1862: “Chi non ammira, avvicinandola, la semplicità, il candore, la modestia? Mentre tutti parlano delle meraviglie che le sono state rivelate, solo lei mantiene il silenzio; parla soltanto quando viene interrogata alle numerose domande che le vengono poste, dà, senza esitare, risposte nette, precise, pertinenti e piene di convinzione. Sempre coerente, nei vari interrogatori a cui è stata sottoposta, ha mantenuto tutte le volte la stessa versione, senza togliere o aggiungere nulla”.

Senza compromessi

È semplice e mite, ma risoluta nella sua posizione e non è disposta a patteggiare con nessuno, così come non rinuncia al suo Rosario da quattro soldi: rifiuta a Monsignor Thibault, Vescovo di Montpellier, di scambiarlo con uno in oro e benedetto dal Papa. Di fronte agli scettici irriducibili si limita a dire: “Non sono stata incaricata di farvi credere. Sono stata incaricata di riferire”. Fin dai tempi delle apparizioni, ricorda Famiglia Cristiana, esprime la volontà di farsi suora, senza che questo riguardi i tre segreti che la Vergine le aveva confidato e che lei non ha mai rivelato. Dove avrebbe potuto, meglio che nella vita religiosa, mettere in pratica quelle consegne di “preghiera e di penitenza per la conversione dei peccatori” che aveva ricevuto? Diventa suora della Carità e dell’Istruzione cristiana di Nevers. Fin dai tempi del noviziato Bernadette è stata una presenza costante in infermeria, malata al punto da essere ammessa a fare la professione in Articulo mortis, il 25 ottobre 1866. Nonostante le sue sofferenze, il rumore assordante, intorno a lei, non cessa, anzi. Con frequenza incessante è chiamata in parlatorio per incontri e domande. A suo avviso i circa cinquanta vescovi che sono andati a trovarla avrebbero fatto meglio a “restare nelle loro diocesi”. Impara a leggere e a scrivere. Ha una buona mano per cucire e ricamare, rievoca Famiglia Cristiana,  poi è bravissima ad animare i giochi dei bambini. Vivace, disapprova ogni ipocrisia, ogni menzogna, ogni ingiustizia.

Salma incorrotta

Ha il carattere fiero, serio, onesto della sua gente, per cui ogni promessa è sacra. Si è fatta religiosa per nascondersi in Dio e invece, per obbedienza, deve essere in prima linea perché è sulla bocca di tutti. Questo problema viene da lei risolto nell’ottobre del 1873 ed è una specie di patto che si rifà alle parole dell’Immacolata: “Mi recherò con gioia in parlatorio. Dirò a Dio: sì, ci vado, a condizione che un’anima esca dal purgatorio o che convertiate un peccatore”. La Madonna a Lourdes lasciò il dono dell’acqua miracolosa. Non parlò, però, dei malati fisici, bensì dei malati nell’anima e per essi Bernadette diede la sua giovane vita. Il peccato è il principale nemico dell’uomo, quello che corrompe e allontana da Dio sia spiritualmente che fisicamente, spiega Famiglia Cristiana. La salma incorrotta della bellissima santa Bernadette Soubirous è ancora lì, nella cappella del convento di Saint-Gildard, a testimoniare che la guarigione dell’anima è più importante della guarigione del corpo.

Giacomo Galeazzi: