Curare i feriti dei nostri tempi”. E' questo l’obiettivo della “Cittadella dell’inclusione”, che la diocesi di Pozzuoli aprirà la prossima estate nella sede centrale del Centro educativo diocesano “Regina Pacis”, a Quarto. “L’idea della Cittadella dell’inclusione – spiega mons. Gennaro Pascarella, vescovo di Pozzuoli – nasce tenendo presente gli Orientamenti pastorali della Chiesa italiana per il decennio che si sta concludendo, dedicati all’educazione. Abbiamo soprattutto puntato ad aiutare tutti i tipi di povertà, non solo attraverso un aiuto materiale”.
Il progetto
L’obiettivo, evidenzia il Vescovo di Pozzuoli, “è far sì che il nostro non sia solo un educare teorico ma concreto, attraverso una formazione spendibile nella vita, avviando, quindi, i giovani anche ad attività concrete. Sarà una Cittadella dell’inclusione che avrà sullo sfondo l’educare in questa accezione più ampia”.
La scelta, prosegue il Vescovo, è “di operare, con continuità, attraverso un intervento globale: oltre all’elemento fisico del dare da mangiare, c’è l’elemento educativo e anche una risposta alle necessità psicologiche. L’équipe di psicologi aiuterà a prendersi carico della persona nella sua totalità. Il progetto parte perché sono venute a nostra conoscenza delle necessità”.
Mons. Pascarella chiarisce: “Adesso ci apriamo ad altre ferite grosse che ci sono, come gli abusi a danno dei minori. Attraverso il progetto Integra veniamo a conoscenza di tanti minori che hanno questo tipo di difficoltà e quindi la Cittadella dell’inclusione nasce anche come una risposta della nostra Chiesa a queste sofferenze”. “È un progetto, dunque – sottolinea il presule in conclusione – che non è nato a tavolino, ma che viene fuori dalla vita: abbiamo già individuato persone concrete che inseriremo nei nostri percorsi”.